L’ex casa cantoniera di via Postumia va di nuovo all’asta

Terzo tentativo a 106 mila euro, scadenza il 9 maggio Il fabbricato appartiene alla Regione del Veneto
Di Niccolò Budoia

ODERZO. Verrà messa all'asta per la terza volta l'ex casa cantoniera che si trova al numero 25 di via Postumia di Rustignè, ormai inutilizzata da molti anni. L'immobile di proprietà della Regione Veneto (quel tratto di Postumia è a tutti gli effetti una strada regionale) sarà messo all'asta partendo da una base di 106.200 euro tasse e oneri esclusi, un prezzo buono anche considerando la forte crisi che sta attraversando il mercato immobiliare. Nonostante il prezzo sia dunque appetibile, le altre due aste erano andate deserte per la posizione infelice della casa: proprio a causa della sua precedente funzione, il fabbricato si trova a pochi metri dalla sede stradale della Postumia, una delle strade più trafficate dell'area dell'opitergino.

Le offerte devono pervenire agli uffici della Regione entro il prossimo 9 maggio. Se anche questa volta l’asta andrà deserta la Regione ha due strade: lanciare una nuova asta oppure proceder e a trattativa privata. L'immobile è stato inserito per la prima volta nel Piano delle alienazioni della Regione approvato nel 2013. Questo Piano è lo strumento attraverso cui gli enti pubblici cercano di vendere i beni considerati inessenziali alle proprie attività per ricavare fondi da investire nei vari capitoli del loro bilancio. Uno strumento divenuto di primaria importanza dopo questi anni di correzioni continue della spesa da parte dello Stato centrale, che hanno imposto a tutti gli enti statali di stringere la cinghia. L'ex casa cantoniera di Rustignè, che si trova lungo la Postumia, è l'unico bene regionale inserito nel Piano delle alienazioni che si trovi nel Comune di Oderzo. Il piano regionale delle alienazioni, che quest'anno dovrà essere rinnovato, comprende comunque immobili per 9.318.465 euro, concentrati soprattutto nel capoluogo, Venezia. Non è ancora chiaro se il Comune possa essere intenzionato ad acquistare con propri fondi l'abitazione per adibirla a scopi di pubblica utilità nel caso in cui l'asta andasse deserta per la terza volta in pochi anni.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso