Le vecchie poste al Comune Conte: «Le valorizzeremo»

Il palazzo delle vecchie poste cittadine entra nel risiko immobiliare in corso tra Ca’ Sugana e il Demanio.
A confermarlo è lo stesso sindaco Mario Conte: «Ci interessa, anzi direi che forse è il più interessante di tutta l’operazione; insieme all’immobile che confina con Santa Caterina, in via Commenda». Tra qualche mese il Comune di Treviso ne entrerà infatti in possesso per farne poi sede di uffici, associazioni e, perché no?, un ampliamento del polo museale o della biblioteca comunale. Ma a Ca’ Sugana vogliono ancora tenere le carte coperte, perché l’accordo con il Demanio stava procedendo a tutta velocità prima del lockdown, ma da marzo a oggi si è completamente fermato.
Ma il dialogo riprenderà a brevissimo. Tra pochi giorni i dipendenti dell’agenzia del Demanio infatti torneranno al lavoro dopo il periodo di smartworking e l’attività riprendere più o meno a pieno regime.
Ca’ Sugana ha potuto mettere gli occhi sul palazzo delle vecchie poste – all’incrocio tra via Carlo Alberto e via Santa Caterina – da pochi mesi. In precedenza infatti era di proprietà di Coni Servizi, la società ora tramutata in Sport e Salute, che con il nuovo assetto ha lasciato al Demanio anche il palazzo storico delle poste. Tre piani, confinanti con il liceo Artistico, ormai da anni lasciati a sé stessi, tanto che proprio una decina di giorni fa è stato condotto un intervento per mettere in sicurezza gli intonaci pericolanti. Un immobile su cui Ca’ Sugana dovrebbe spendere un bel po’ per restaurarlo, ma che farebbe assai comodo, viste le esigenze di spazi in pubblici in città (si pensi per esempio alla biblioteca).
Ma prima di cantar vittoria il sindaco Mario Conte dovrà trovare la quadra con il Demanio: «L’obiettivo è fare uno scambio complessivo a costo zero per entrambi gli enti», chiarisce il primo cittadino di Treviso. Per questo entrambe le parti stanno procedendo con la stima del valore di tutti gli immobili messi sul tavolo. L’obiettivo del Demanio è di liberarsi di immobili poco funzionali, in cambio di edifici in cui poter ospitare uffici pubblici per risparmiare sugli affitti. In quest’ottica si inserisce una della fondamenta del risiko immobiliare, e sul quale già da qualche anno c’è un accordo di massima. Il Comune cederà al Demanio la Dogana di via della Serenissima, dove lo Stato potrà portare l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli oggi ospitata in un edificio privato di Riviera Santa Margherita. Ma Ca’ Sugana pare disposta anche a rinunciare a Palazzo Scotti: più volte finito nel piano alienazioni, non ha attirato grande interesse da parte del mondo immobiliare: se l’Agenzia lo valutasse come funzionale a piazzarci qualche ufficio oggi ospitato in sedi private, potrebbe portare alla quadratura del cerchio.
Ceduta Dogana e Palazzo Scotti, Ca’ Sugana potrebbe portarsi a casa dunque le vecchie poste, il palazzo di via Commenda e l’ex Polveriera di viale Europa, su cui c’è già un accordo di massima e un progetto.
Trovandosi a due passi da Palladio, Da Vinci, Mazzotti e Canossiane, è destinata a diventare un polo per il post scuola, con aule studio, biblioteca e mensa. Percorso invece a sé stante quello per l’ex caserma Salsa, che ha già visto lo scambio tra Demanio e Comune: negli edifici affacciati sula via principale arriveranno Agenzia delle Entrate e Finanza; mentre nell’area comunale, sull’interno, spazio alle associazioni e a un bosco urbano.
Insomma, secondo il sindaco Mario Conte il terzo anno del suo mandato, appena iniziato, vedrà un forte rilancio del panorama immobiliare pubblico della città, dentro e fuori le mura. E i punti focali, oltre alla ex caserma Salsa, vedono oggi anche l’ingresso delle ex poste che si trovano a due passi da piazza san Leonardo, in un quadrante comunque da rilanciare come quello di via Carlo Alberto e prima ancora piazza Santa Maria Maggiore. —
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