Le cellule amniotiche sono "pluripotenti": scoperta del trevigiano De Coppi

Paolo De Coppi, ricercatore dell’Università di Padova, con una collega dell'Imperial College di Londra, ha scoperto che è possibile avere una situazione di tipo embrionale: si risolverebbe così il problema etico
BARON - INAUGURAZIONE TORRE DELLA RICERCA - PAOLO DE COPPI
BARON - INAUGURAZIONE TORRE DELLA RICERCA - PAOLO DE COPPI

TREVISO. Le cellule staminali presenti nel liquido amniotico possono essere riprogrammate a uno stadio «più primitivo». In pratica possono essere ricondotte a una situazione simile a quella in cui si trovano le cellule staminali embrionali, in grado di differenziarsi in ogni tipo di cellula, diventando in sostanza pluripotenti. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista "Molecular Therapy" che riguarda il lavoro del gruppo di ricerca del trevigiano Paolo De Coppi, primario di Chirurgia pediatrica presso l’ospedale pediatrico Great Ormond Street Hospital di Londra e ricercatore all’Università di Padova.

Proprio De Coppi, ancora nel 2007, aveva dimostrato che il liquido amniotico contiene cellule staminali che provengono dal feto, ma che queste cellule possiedono capacità rigenerative più limitate rispetto a quelle delle cellule staminali embrionali. Ora è stato provato che è possibile dare loro le capacità di quelle embrionali.

In questo nuovo studio, coordinato da De Coppi e dalla dottoressa Guillot dell’Imperial College di Londra, appare chiaro, infatti, che le cellule staminali derivate dal liquido amniotico possono essere indotte in uno stato più versatile, simile a quello in cui si trovano le cellule staminali embrionali, se cresciute in particolari condizioni colturali e in presenza di un farmaco chiamato acido valproico. Le cellule staminali amniotiche così riprogrammate in laboratorio sono in grado di differenziarsi in tutti i tipi cellulari dell’organismo - una proprietà conosciuta come pluripotenza - dalle cellule nervose a quelle dell’osso.

Da molti anni è in corso la ricerca di alternative all’utilizzo delle cellule staminali embrionali a causa delle problematiche etiche connesse all’utilizzo degli embrioni umani e all’impossibilità di utilizzarle in modo autologo. Con l’utilizzo delle staminali amniotiche rigenerate il problema sarebbe così superato.

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