Lascia dopo 23 anni alla guida della Regione

Va in pensione il segretario generale Zanon, ex dirigente del Comune di Treviso

Va in pensione oggi Roberto Zanon, segretario generale della Regione Veneto, la posizione apicale della struttura regionale. L’ultimo suo atto, a palazzo Ferro Fini, è stata la convocaziuone del nuovo consiglio regionale dopo il «pasticciaccio» elettorale. In doppia seduta, venerdì 26 e sabato 27 giugno.

Zanon, 62 anni, trevigiano, abita a Frescada di Preganziol, ed è noto anche a Treviso perché per un decennio è stato funzionario e dirigente al Comune di Treviso, dove ha occupato l’incarico di responsabile del settore Cultura e Sport, prima di spiccare il volo per la Regione Veneto.

In Regione Veneto è sbarcato ad agosto del 1992, nel momento degli arresti eccellenti che segnarono la fine della Prima Repubblica. Poi la carriera interna come segretario di commissione, e infine nel 2009 la nomina a segretario generale, succedendo a Zanchin, ancora sotto la presidenza Tesserin. E ora, la nona legislatura guidata da Clodovaldo Ruffato.

Ha gestito fra l’altro due passaggi molto delicati, quello legato alle contestazioni sui rimborsi spese di consiglieri regionali da parte della Corte dei Conti, e il giallo sull’elezione del nuovo consiglio, derivato dalla querelle sorta intorno alla legge elettorale.

Sposato, tre figli, Zanon si è laureato in filosofia a Ca’ Foscari (tesi su Mounier e il personalismo), poi si è specializzato in cooperazione, lavoro e formazione. Fra i suoi pallini il diritto parlamentare e la promozione dello sport per tutti con l’animazione. E’ stato consigliere nazionale del Csi, e uno dei pilastri del consiglio provinciale del Centro Sportivo Italiano tra gli anni ’70 e ’80, nonchè pioniere assoluto in Italia della sociomotricità, dell’attività ludica per i bambini come strumento educativo e formativo. Le sue passioni sono la montagna, le passeggiate, le buone letture.

«Un grande dirigente pubblico», dice di lui il presidente uscente del consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, «un direttore generale che ha dato la massima collaborazione, l’uomo che ogni presidente vorrebbe avere al suo fianco». E aggiunge: «Se il consiglio è stato produttivo e ha approvato leggi importanti, compresa quella elettorale oggi tanto criticata – ma in maniera assolutamente infondata perchè il testo licenziato dal consiglio non lasciava adito a dubbi – il merito va anche alla struttura e Zanon è il direttore che l’ha capitanata e saputa gestire nel migliore dei modi».

Il successore di Zanon sarà nominato ora dal nuovo consiglio regionale, che può scegliere un dirigente interno oppure ricorrere anche a una figura esterna.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso