L’arte riparte dall’osteria alla Grotta Un amarcord della piccola Atene

l’idea
L’arte riparte dalle osterie. Con un ritorno al passato, a quando Treviso era una “piccola Atene” in cui si radunavano di fronte a un buon bicchiere di vino Giovanni Comisso, Gino Rossi, Arturo Martini. Proprio accanto alla torre in cui visse il grande scultore, nell’osteria alla Grotta di via Cornarotta, è stata allestita una significativa esposizione a cura di Giorgio Fantin, a capo della Congrega per il recupero delle tradizioni trevisane. Alla recente inaugurazione lo scultore Romano Abate (che espone un volto di Leonardo) lo ha definito «un amarcord d’arte» riprendendo le parole di un amico scomparso da poco, lo storico Luigi Urettini. In un volume edito da Marsilio, Urettini sottolineava l’importanza dello Studio d'arte Martini aperto proprio dallo scultore Abate nel luogo in cui oggi opera la pittrice Lisa Perini, anche lei presente con il suo lavoro in osteria insieme a Beppe Mora, Giancarlo David, Walter Davanzo, Leonardo Solimbergo, Ciro Zanetti, Gianni Sartor.
La Torre Martini rischiava di andare perduta, sgretolata dal tempo e dall’incuria. Abate la trasformò in uno studio in cui esponevano giovani artisti come Paolo Guolo, anche lui scomparso da poco. La “Grotta” espone oggi un’opera di Guolo datata 1963. Abate ricorda la vivacità di un’epoca importante, in cui lo Studio Martini organizza mostre di fotografia come “Gli esclusi” sulla condizione dei ricoverati nel manicomio di Colorno; di grafica: “Manifesti del Vietnam”; design con i mobili di Joe Colombo, dell'architetto Perini, delle lampade Teso; di scultura: Alessio Tasca con le sue prime ceramiche, portando a Treviso “ Il Mistero Buffo” di Dario Fo.
«Questa effervescenza intellettuale comincia a spegnersi verso la metà degli anni Settanta - scriveva Urettini - e un movimento culturale analogo a quello che si era innestato in questo luogo specifico nella città non esiste più, ma esistono singole personalità che lavorano in solitudine». Personaggi che non si arrendono, convinti che l’arte abbia ancora un ruolo fondamentale anche e soprattutto in tempi bui come quelli che stiamo vivendo. —
Laura Simeoni
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