L’appello: «Riaprite almeno il parco di villa Giustiniani»

SPRESIANO. «Venga riaperto al pubblico il parco di Villa Giustiniani». E' un coro quello di molti cittadini di Spresiano, che chiedono all'Ordine di Malta di intervenire per mettere in sicurezza il...

SPRESIANO. «Venga riaperto al pubblico il parco di Villa Giustiniani». E' un coro quello di molti cittadini di Spresiano, che chiedono all'Ordine di Malta di intervenire per mettere in sicurezza il parco e riaprirlo al pubblico. Il sindaco Marco Della Pietra non ha fatto mistero di voler intavolare una trattativa con lo Smom, ma il Comune non ha intenzione di spendere per sistemare il parco. In primis perché di fondi non ce ne sono così tanti in municipio, e l'intervento potrebbe costare parecchio visto che l'area è tutelata dalla Soprintendenza; e poi trattandosi di un bene privato l'ente pubblico non può certo metterci le sue risorse. Sono questi i motivi con cui si era scontrato anche il predecessore di Della Pietra, Riccardo Missiato, che dopo averlo riaperto era stato costretto a richiudere il parco. Da Spresiano dunque arriva un appello rivolto allo Smom affinchè "indennizzi" la comunità. D'altra parte oltre ad esse un ordine cavalleresco, e ad amministrare fondi agricoli ereditati dalle famiglie nobili, lo Smom è un ente morale, che si occupa di assistenza sanitaria, gestisce due ospedali (per cui riceve una quota del Fondo Sanitario Nazionale) e opera durante le crisi umanitarie. A fronte del possesso di quel 20% di territorio comunale, esclusa l'area del Piave, Spresiano chiede qualche beneficio. I rapporti della comunità con la Commenda Giustiniani sono stati raccontanti anche nel libro "Una villa centostorie", scritto da Barbara Frate, e edito dall'associazione culturale Sassi del Piave. Un testo in cui dopo una breve ricostruzione storica si raccontano le vicende delle famiglie che nella Commenda Giustiniani hanno lavorato, o che per conto di essa hanno gestito campi e colture. "I paroni", racconta Antonio Vettori, "deciso di assegnare queste campagne (in via Nazionale) e la grande casa colonica vicina, alla famiglia molto più numerosa dei Baldassin. Ai miei nonni vennero destinati i campo in via Fonfa, confinanti con quelli dei mezzadri Guerra e Gerotto. In mezzo al Parco Giustiniani c'è una grotta che serviva da ghiaccia per le provviste dei Conti. Per arrotondare le povere entrate sempre insufficienti nonno Toni dava anche una mano ai becheri a scaricare grossi blocchi di ghiaccio, assieme ai quarti di carne bovina". Ma di testimonianze così ce ne sono a decine, che ben descrivono il ruolo della Commenda. (f.c.)

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