L’appello di Red Canzian dopo il caso dei neonati malati a Treviso: "Vegani, ma con giudizio"

Treviso- Il caso dei due bimbi nati con deficit motori: «Basta poco per evitare guai, io stesso ho fatto dei cicli di vitamina B12»

TREVISO. «L'alimentazione è una cosa seria. I veri medici dicevano che ci dobbiamo curare con il cibo e non curarci perché mangiamo in modo sbagliato». Red Canzian, celebre bassista dei Pooh – che si è convertito alla dieta vegana ormai una decina di anni fa e ha scritto pure un libro sull'argomento – dopo la vicenda dei due bambini nati con problemi a causa della dieta delle mamme, non si tira indietro e lancia un appello. «Il concetto di fondo è che ogni cosa va fatta sapendo quello che si sta facendo, altrimenti tutto può diventare pericoloso. Vegani o no, bisogna essere informati» sottolinea Canzian.

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I due neonati, ricoverati nei mesi scorsi al Ca' Foncello con un grave deficit psicomotorio, soffrivano di carenza di vitamina B12. Una patologia che i medici hanno attribuito alla dieta vegana “fai da te” seguita dalle rispettive mamme che, durante la gestazione e l'allattamento, non hanno assunto proteine animali, né integratori per compensarle.

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«Non sono un medico, nella vita faccio il musicista, ma credo che anche nell'alimentazione serva equilibrio. La maternità è un momento straordinario, un piccolo miracolo, in cui il corpo si trasforma e ospita la vita. Ogni futura mamma deve quindi stare attenta, mantenersi in buona salute e fare i controlli medici necessari», aggiunge Canzian. La mancanza di B12 va quindi tenuta sotto controllo. «Questa sostanza è l'unica cosa che può mancare a noi vegani, anche se, mangiando in maniera molto corretta, si riesce a bilanciarla. Legumi, ortaggi a foglia verde e anche alghe la contengono, ma so che quando dico alghe qualcuno crede che siano degli ufo», aggiunge.

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Per sua stessa ammissione qualche volta anche lui ha dovuto integrare la preziosa vitamina. «Mi è capitato ogni tanto di fare un ciclo di B12, esistono degli integratori buonissimi. Non occorre demonizzare il veganismo, ma purtroppo abbiamo tutti contro: produttori di carne, uova, latte e formaggio, li capisco, perché farei anch'io lo stesso se qualcuno parlasse male della musica», ammette.

Da vegano «etico», come ama definirsi, l'anno scorso Canzian ha scritto insieme alla figlia Chiara il libro “Sano, vegano, italiano” (edito Rizzoli). «Cerco di far capire che essere vegani non significa mangiare solo tofu e seitan, bensì scegliere un'alimentazione sana, bio e rispettosa dell'ambiente, della nostra salute e del futuro che lasceremo ai nostri figli».

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Il consumatore può quindi fare la differenza senza drastiche rinunce? «Certo che sì, è un dato di fatto che gli allevamenti intensivi di bestiame inquinano più delle fabbriche e questo non è più sostenibile».

Piccoli gesti quotidiani possono innescare grandi cambiamenti. «Ho a cuore il domani, per il momento del mio nipotino Gabriel che ha un anno e mezzo, in futuro, probabilmente, per il nipotino che mi darà mia figlia Chiara. Per quello che posso, cerco di fare il possibile per essere meno dannoso verso il pianeta». Torna ancora una volta la parola coscienza. «Mettere al mondo un figlio è una grande responsabilità e una prova d'amore che dura per tutta la vita».


 

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