L’Albergo Roma fa festa con gli artigiani

Rino e Sergio Antonello salutano la riapertura con operai e progettisti, l’inaugurazione il 12 dicembre prossimo
DeMarchi Castelfranco Albergo Roma cena di fine lavori dopo incendio Rino Antonello
DeMarchi Castelfranco Albergo Roma cena di fine lavori dopo incendio Rino Antonello

CASTELFRANCO. Una sfida presa di petto, una fatica durata due anni ed infine il sorriso di chi ce l’ha fatta. L’Albergo Roma è tornato a vivere dopo il terribile incendio del giugno 2014. Rino Antonello, di 79 anni, non stava nella pelle e lunedì sera si muoveva tra i tavoli del nuovo ristorante affacciato alla piazza di Castelfranco, con il volto pieno di gioia. «Avevo promesso a tutti coloro che hanno lavorato alla ristrutturazione dell’Albergo Roma che prima dell’inaugurazione avrei offerto loro una cena, e stasera vederli tutti qui, architetti, fornitori, manovali, è una gioia immensa per me. Sembra veramente che tutto sia rinato» racconta Rino Antonello. C’erano tutti, alla cena, nel nuovo ristorante sorto al quarto piano dell’Hotel Roma: la famiglia Antonello, gli architetti Mauro Argentin e Simone Daminato dell’ad Studio di Castelfranco, i fornitori dei materiali, gli artigiani, i posatori e, tra i tavoli ad aiutare i camerieri, anche Rino Antonello ed il figlio Sergio, che si fermavano tra i vari tavoli a scherzare, ricordare, guardare avanti con positività. L’architetto Mauro Argentin è felicissimo mentre osserva la splendida location: «Un gran lavoro. Un intervento coraggioso che nasce da una collaborazione con la Soprintendenza di Venezia e la voglia degli Antonello di rilanciare al meglio l’albergo con questo ristorante affacciato su Castelfranco, con le cinque suite junior rivolte verso le nostre Alpi e il design moderno». Al suo fianco il collega architetto Simone Daminato: «Sergio Antonello era sempre in cantiere, la sua presenza è stata fondamentale per noi perché ci ha aiutato a credere che tutto questo si potesse realizzare e che un rilancio totale dell’Albergo Roma potesse realmente attuarsi». Una serata trascorsa tra foto, risate, ottime vivande e tante soddisfazioni per il lavoro svolto e per la futura apertura ed inaugurazione del 12 dicembre, perché all’Albergo Roma si guarda già al momento in cui quei luoghi saranno gremiti di ospiti. «Mio padre Rino è stato per me come una mano invisibile, sempre presente, appoggiata alla spalla - confessa il figlio Sergio - il suo essere ottimista mi ha spinto a credere in questo intervento ed ora, a lavori conclusi, a credere che questo hotel possa ritornare ad essere quello che era un tempo. La paura di ripartire c’è ed è lecita, ma questa sera siamo qui a dirci con gli occhi che tutto quello che è successo dopo il drammatico incendio nel giugno del 2014 è stata una corsa ed una lotta per convincerci e dimostrarci che ce la possiamo fare».

Elia Cavarzan

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