La campana Giorgia torna a Lago, era stata “prestata” a Ceneda per far festa al vescovo
Il campanile è in ristrutturazione, il bronzo è stato riposto in un’aula parrocchiale. Il sindaco: «Un grazie alla diocesi, i cittadini attendevano questo momento»

La campana “Giorgia” è ritornata. Ma non è stata fissata sul campanile di Lago, perché è in ristrutturazione. Quindi non ha suonato per festeggiare. Anzi, al momento non si sa nemmeno se potrà rifarlo. Però i parrocchiani di don Angelo Granziera, quelli appunto di Lago, sono tutti soddisfatti: il loro “bronzo”, per i quali i nonni si erano così tanto sacrificati, è stato restituito dalla Diocesi.
Da Ceneda a Lago
La campana è stata disinstallata dal campanile della cattedrale di Vittorio Veneto, dove il 25 maggio aveva suonato per far festa al nuovo vescovo, ed è stata riportata in paese, depositata nel magazzino dell’aula parrocchiale, ossia la prima chiesa dove da qualche tempo è in corso un cantiere.
Don Granziera preferisce il riserbo, dopo le polemiche in parrocchia che avevano comportato una chiarificazione da parte dell’allora amministratore diocesano mons. Martino Zagonel e del direttore dell’Ufficio Beni culturali don Mirco Miotto. La soddisfazione del paese viene invece testimoniata dal sindaco Massimo Magagnin, che pure si era astenuto da ogni polemica.
Il sindaco
«Ho appreso la notizia che Giorgia è tornata in patria», commenta il sindaco, «Mi fa piacere per i cittadini che lo desideravano. Ringrazio la diocesi di Vittorio Veneto e in particolare il vicario mons. Martino Zagonel per aver accolto le istanze di alcuni cittadini di Lago e aver fatto sì che in tempi brevissimi, il bronzo tornasse a Lago». Nessuno, infatti, a Lago immaginava che la decisione della diocesi fosse così rapida. Anzi, c’era chi sia a Ceneda che a Revine immaginava un accomodamento, anche per evitare che la campana finisse in pensione.
La vicenda
Il giorno del patrono di Lago San Giorgio, don Mirco Miotto spiegò che la campana appena collocata sul campanile di Ceneda proveniva appunto dalla chiesa di Lago, «dove si stanno facendo dei lavori di rifacimento della torre campanaria e per i cui spazi tale campana risulta essere troppo grande».
Sul campanile della cattedrale era diventata la settima campana del concerto; ce ne starebbero ben 12.
«A breve sarà anche elettrificato il sonello – continuava don Mirco – che porta così a 8 le campane della torre di Ceneda. Ci sarebbe anche una nona campana, di fine ’400, che però per ovvi motivi storici e di conservazione non può suonare».
Il lieto fine
Immediata la protesta di alcuni organi pastorali della parrocchia di Lago, perché, a loro dire, non sarebbero stati informati dell’iniziativa. Dopo aver chiesto una chiarificazione da parte della diocesi, in occasione di un incontro con i vertici, ottennero la rassicurazione che il loro patrimonio, ritenuto tanto prezioso, sarebbe stato restituito. E così è avvenuto.
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