Ladri di bici da corsa scatenati in città Ronde dei negozianti

Operaio derubato della due ruote acquistata col mutuo Il titolare di Spezzotto Cicli: barricati nelle nostre botteghe
Di Diego Bortolotto
Le immagini dI alcune delle 19 biciclette sequestrate dai Carabinieri di Torino, che fanno parte della refurtiva di una banda di sei giovani, tutti maggiorenni e residenti in provincia di Torino che per mesi ha fatto razzia nei negozi di Piemonte e Liguria prima di essere arrestata. Oggi 21 settembre. ANSA / FOTO CONCESSE DAI CARABINIERI DI TORINO
Le immagini dI alcune delle 19 biciclette sequestrate dai Carabinieri di Torino, che fanno parte della refurtiva di una banda di sei giovani, tutti maggiorenni e residenti in provincia di Torino che per mesi ha fatto razzia nei negozi di Piemonte e Liguria prima di essere arrestata. Oggi 21 settembre. ANSA / FOTO CONCESSE DAI CARABINIERI DI TORINO

CONEGLIANO. Non si ferma la banda dei ladri da biciclette da corsa e tra Conegliano e San Vendemiano proseguono i furti nei garage di bici del valore di migliaia di euro. Tra le ultime vittime un operaio coneglianese, che si è visto sottrarre quella due ruote che aveva tanto sognato e che aveva acquistato attraverso un finanziamento.

Venerdì non gli è rimasto altro da fare che andare a presentare denuncia ai carabinieri. Recentemente sono sparite due costose mountain bike anche da un garage nel quartiere di Lourdes e altre biciclette da corsa a San Vendemiano.

Nelle scorse settimane tra i derubati nella propria abitazione a Campolongo c'era stato anche il dirigente della Liquigas Eros Giust. Con il periodo delle vacanze il rischio è che la banda possa colpire ancora con maggiore facilità, scassinando, indisturbata, i garage condominiali. Difficile porre un freno al fenomeno, ma c'è chi tra i commercianti e gli appassionati non riesce più a sopportare questa situazione. «Fino a pochi anni fa si potevano lasciare le porte aperte e non accadeva nulla», è lo sfogo di Lenio Morgantini, titolare della Spezzotto Cicli di Conegliano, «Adesso dobbiamo barricarci come se fossimo in un carcere». Il negozio, produttore di bici prestigiose situato in viale Venezia, è stato derubato per due volte nel giro di un mese. L'imprenditore è stato così obbligato a rendere il proprio negozio come Alcatraz e riceve numerose segnalazioni di continui furti anche da privati. «Non è possibile che Conegliano sia diventa così. Non è possibile vivere in questo modo. Ci sono colleghi che fanno le ronde di notte alla propria attività per il timore di subire altri furti. Bisogna fare qualcosa, servono più controlli». Morgantini si appella alle autorità. L'ultimo colpo nella Marca è avvenuto una decina di giorni fa al negozio Tabarin di Catena di Villorba, da cui sono sparite bici per 30 mila euro. Tra gli appassionati è noto un sito internet ucraino in cui vi sono oltre 3 mila annunci con foto di biciclette, la maggior parte da corsa, con un business illegale da centinaia di migliaia di euro.

C'è chi in quel sito ha riconosciuto la propria bici rubata. Ma è difficile riuscire a risalire agli autori, anche perchè gli oggetti potrebbero trovarsi ovunque, magari in qualche scantinato in Italia dove la banda ha la propria base logistica.

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