L’addio degli amici «Ora, caro Michele sarai la nostra stella»

Resana
Mamma Vilma, papà Massimo e il fratello Francesco sono entrati in chiesa dietro la bara di Michele Ranzato, 19 anni appena, piegati dal dolore. A sostenerli ieri mattina una folla di amici del ragazzo morto nel tardo pomeriggio del 10 agosto, vittima a Trebaseleghe di un tragico incidente mentre guidava il suo scooter. Al funerale celebratosi a Resana hanno partecipato 800 persone. Tantissimi giovani. Lacrime a rigare i volti dall’inizio alla fine della celebrazione che il parroco, don Egidio Baldassa, ha condotto con voce tremante. Michele è morto il giorno di San Lorenzo. I suoi compagni di classe del Newton di Camposampiero non ci credono ancora e piangono appostati a metà chiesa. Gli amici dei gruppi giovanili lo ricordano allegro, divertente, capace di leggere i sentimenti dei suoi coetanei. «Sapevi accorgerti di quanti stavano male e soffrivano, il tuo sorriso spensierato sapeva infondere sicurezza». Michele lavorava come pony express alla pizzeria “Ai do mori”, era volontario della sagra di San Bartolomeo, partecipava ai gruppi giovanili parrocchiali, faceva ridere tutti, era fantasioso. Prima dell’inizio della celebrazione è stato ieri mattina il momento dei saluti dall’altare. Una sua amica ha recitato qualche verso della poesia di Pascoli: “10 agosto, San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade…”. Proprio il giorno in cui il cielo fa cadere le stelle, Michele Ranzato ha lasciato i suoi cari: «Forse perché sarai tu per noi la stella più luminosa di tutta la volta celeste», ha concluso l’amica. Impossibile descrivere il dolore dei genitori. Il fratello Francesco ha trovato la forza per consolare il padre Massimo e la madre Vilma. «La morte sembra vincere», ha detto il parroco, «sembra essere padrona di tutto, ma la promessa di una dimora sicura in cielo è più forte e ci deve dare speranza». Poi la domanda: «Chiediamoci perché il Padre ci ha voluto qui oggi, davanti a questa salma, chiediamoci cosa significa per noi questo dolore». Il funerale si è concluso con l’Ave Maria di Schubert. Una voce angelica ha accompagnato l’ultimo viaggio di Michele. —
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