L’addio all’imprenditore Daccò

Fondatore della ditta Omad, fornì i dischi alle Olimpiadi di Roma

CONEGLIANO. Ieri mattina, nella chiesa di San Rocco, Conegliano ha salutato uno dei suoi imprenditori più conosciuti: Francesco Daccò, titolare della ditta Omad di San Fior, scomparso venerdì a 90 anni. La sua è una famiglia di un certo peso nell’industria trevigiana: dopo il pensionamento di Daccò, la ditta è stata portata avanti dalla figlia Angela, già presidente dei Giovani Imprenditori e vice presidente di Unindustria Treviso, mentre anche l’altra figlia di Francesco, Carmen, è titolare di un’attività (l’albergo e relais “Le Betulle” di Conegliano). La vita di Francesco Daccò si è intrecciata a quella dell’azienda fondata dal papà Andrea nell’ormai lontano 1920. Una storia da vecchio Nord Est: la piccola ferramenta di famiglia (inizialmente aveva sede in via Manin a Conegliano) che si ingrandisce e, passo dopo passo, diventa un piccolo impero industriale. La svolta per la famiglia Daccò è stata nel 1976, con l’apertura dello stabilimento di San Fior (a Castello Roganzuolo) e il battesimo della ditta Omad, produttrice di ferramenta per infissi. Oggi la ditta, con la figlia Angela al timone, ha intrapreso attività di marketing e commerciali in tutta Europa. Daccò andava ancora fiero, però, di quei dischi di metallo – oggi veri e propri cimeli – che il papà aveva realizzato sul finire degli Anni Cinquanta, e che erano stati utilizzati per le gare di lancio del disco alle Olimpiadi di Roma nel 1960. (adp)

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