Lacci per uccidere animali Bracconiere preso nel bosco

Sessantenne di Giavera piazzava trappole mortali nella vegetazione Allarme partito dai cacciatori, la Polizia provinciale lo ha catturato a Capodanno

GIAVERA. Probabilmente pensava che nei giorni di festa i controlli non ci sarebbero stati e avrebbe potuto passarla liscia. Invece quando il bracconiere è andato a vedere se nelle trappole che aveva piazzato nel bosco era rimasta incastrata qualche preda, ha trovato gli uomini della Polizia Provinciale appostati che lo hanno subito bloccato, identificato e denunciato all’autorità giudiziaria per caccia con mezzi vietati. Si tratta di L. R. , 63 anni, di Giavera, che ora dovrà rispondere all’autorità giudiziaria di bracconaggio.

le trappole

Aveva piazzato dei lacci di acciaio in mezzo ai boschi sul Montello, in territorio di Giavera, collocati tra la vegetazione lungo i camminamenti fatti dalla fauna selvatica. Si trattava di lacci costruiti con cavi di acciaio che uccidono indistintamente animali selvatici o domestici o specie protette o in via di estinzione, provocando loro la morte per soffocamento solo dopo lunghe ore di agonia. Potevano finire nella trappola caprioli o cani domestici, gatti o volpi.

Fortunatamente questa volta nessun animale è rimasto intrappolato, ma per poco, dal momento che nei lacci erano impigliati ciuffi di pelo, probabilmente di capriolo. Erano stati dei cacciatori a notare quei lacci nei giorni precedenti e avevano subito segnalato tali trappole alla Polizia Provinciale. Per diversi giorni gli uomini della Polizia Provinciale sono stati impegnati in appostamenti per identificare il bracconiere che cacciava di frodo, utilizzando una tecnica proibita e crudele. E alla fine la loro perseveranza è stata premiata.

Dopo numerosi appostamenti nei boschi, anche durante le giornate particolarmente fredde, nelle prime ore della giornata di Capodanno si è fatto vivo il bracconiere. Il 63enne era arrivato dove c’erano le trappole e stava rimettendo a posto i lacci che erano scattati durante la nottata, fortunatamente senza catturare alcun animale anche se erano rimasti impigliati evidenti ciuffi di peli probabilmente di capriolo.

Non appena l’uomo si è messo a maneggiare i lacci-trappola nascosti in mezzo alla vegetazione, gli uomini della Polizia Provinciale che erano appostati nella zona sono saltati fuori e lo hanno colto in flagranza di reato. Identificato il bracconiere, si è poi proceduto con la denuncia all’autorità giudiziaria per caccia fatta con mezzi vietati.

chi chiamare

Non è la prima volta che vengono sorpresi dei bracconieri nella zona del Montello o nelle colline della Pedemontana. E proprio per intensificare la repressione degli atti di bracconaggio la Polizia Provinciale invita chiunque dovesse ritrovare tra i boschi lacci costituiti da corde o da cavi di acciaio o altri tipi di trappole proibite a contattare i loro uffici al numero 0422 656970 oppure allo 0422 656243. –

Enzo Favero

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