Labomar, nuova maxi-sede a Istrana: ci lavoreranno 100 giovani

ISTRANA. Rivoluzione Labomar: l’azienda di via Nazario Sauro specializzata nella produzione di integratori e cosmetici, una delle principali realtà trevigiane per fatturato (44 milioni di euro nel 2018), a gennaio ha acquistato un’area di 60 mila metri quadrati, nei pressi della sede attuale, in cui costruirà entro due anni un nuovo centro di ricerca e sviluppo. Un investimento da oltre 20 milioni di euro per dare lavoro a cento persone in più entro cinque anni.
Una mossa a sorpresa da parte della famiglia Bertin, che solo pochi mesi fa si era ricomprata le quote che aveva ceduto nel 2012 al Fondo Strategico Italiano e che ora ha deciso di investire in maniera massiccia, progettando la nascita di un moderno «hub dell’innovazione» in cui far convergere giovani talenti italiani e stranieri. .
Il piano. Labomar è in crescita impetuosa: fatturava 18 milioni nel 2012, è arrivata a 44 nel 2018, il piano industriale prevede di sfondare quota 90 milioni entro il 2020. Oggi sono 200 gli addetti in forza alla società, dovranno crescere di altre cento unità a fine piano. Tra i clienti ci sono nomi di spicco dell’industria farmaceutica tra cui Bayer, Sanofi, Menarini, CristalFarma.
Per l’amministratore delegato Walter Bertin l’obiettivo è di raggiungere una quota export del 50 per cento, a fronte dell’attuale 25, investendo soprattutto in Spagna, Francia e Germania. Serviranno, però, nuovi brevetti (14 attualmente quelli registrati da Labomar) e nuovi prodotti: non solo integratori alimentari (a lungo il core business di Labomar) ma anche alimenti contro la malnutrizione e cosmetici per la cura dei problemi della pelle. Serve, quindi, un ulteriore centro di ricerca e sviluppo, potenziato rispetto a quelli che la società ha già nel suo motore. E per questo a gennaio l’azienda ha sottoscritto l’acquisto del terreno in Comune di Istrana, a due passi dalla sede attuale. Un piano su cui la famiglia Bertin ha iniziato a ragionare subito dopo essere tornata in possesso del 29 per cento delle quote cedute nel 2012.
Campus per i giovani. Tecnicamente si tratta di un’area di 60 mila metri quadrati posizionati accanto allo stabilimento di Axo a Istrana. I lavori di costruzione dureranno un paio d’anni e costeranno più di venti milioni di euro. L’obiettivo dichiarato è di farne un moderno hub dell’innovazione in cui sviluppare le nuove tecnologie grazie all’apporto di un centinaio di giovani talenti dall’Italia e dall’estero.
All’orizzonte - ma non prima di aver completato il piano industriale - c’è anche la quotazione in Borsa. Labomar fa già parte del programma Elite di Borsa Italiana, un percorso di due anni pensato per accompagnare le piccole e medie imprese alla quotazione. Prima di ricorrere al mercato dei capitali, la società di Istrana ha annunciato di voler crescere attraverso la partnership con altre aziende farmaceutiche italiane e straniere, con l’acquisizione di piccole e medie realtà e la collaborazione con quelle più strutturate.
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