La vedova De Vidi: «Mio figlio dice il falso»

San Biagio. La moglie del patròn della Microtecnica contro Francesco, che reclama una parte dell’eredità milionaria

san biagio. «Mio figlio Francesco ha detto un sacco di bugie: mi ha dato un pugno al cuore, l’ennesimo. Per lui abbiamo fatto tutto il possibile perché è in difficoltà da tempo, eppure ci sta procurando solo dispiaceri. Come madre gli voglio bene, ma ci sta rovinando».

La voce, a tratti rotta dall’emozione, è quella di Bruna Spricigo, vedova di Rino De Vidi, patron della Microtecnica Trevisana di Olmi di San Biagio, scomparso nel 2017.

La famiglia, negli ultimi tempi, è stata divisa da una vorticosa battaglia legale connessa all’importante eredità lasciata dal signor De Vidi, mancato a 77 anni. Ad innescarla il secondo dei suoi tre figli, Francesco, 50enne, che accusa i familiari di averlo «escluso dal godimento degli utili delle società», avendo fatto firmare al padre, in punto di morte, una procura che incaricava solo i due fratelli Paola e Paolo dell’amministrazione dei beni di famiglia. Il tutto - secondo l’accusa di Francesco, che si è fatto supportare anche da un’agenzia di investigazioni e ritiene che il valore delle aziende di famiglia sia stato sottostimato - con il signor De Vidi sotto l’effetto di farmaci oppiacei.

la guerra legale

Giovedì scorso l’ultima udienza in tribunale. L’eredità, che non riguarderebbe solo la Microtecnica ma anche altre società e proprietà immobiliari in mezzo Veneto, sarebbe milionaria. Mamma Bruna però, di fronte al racconto accusatorio del figlio, non ci sta. Tutt’altro.

il dolore di Bruna

«A leggere quanto ha raccontato mio figlio ho pianto tutto il giorno, tanto da vergognarmi a uscire di casa», aggiunge infatti la signora, 78 anni, profondamente toccata dalla vicenda ma lucidissima, «Francesco non va ascoltato, ha detto solo delle falsità per rovinare tutto a forza di odio e cattiveria: per lui, da più di vent’anni, abbiamo fatto ogni cosa per aiutarlo a uscire dalle sue problematiche personali. Purtroppo non ne ha mai voluto sapere. Le sue bugie, ora, sono l’ennesimo colpo al cuore, l’ennesimo dispiacere». Bruna e Francesco, a Olmi, condividono spesso l’abitazione. Nonostante il figlio abbia residenza in Comune di Caorle e si veda poco. Ed è proprio dal litorale Veneziano che ha deciso di puntare il dito contro il resto della famiglia. «Ci vediamo poco o nulla, è sempre rimasto distante dalla vita di famiglia e dalla ditta, in cui tutti hanno sempre lavorato tirandosi su le maniche ogni giorno», dice ancora la vedova De Vidi, «non pensavo sarebbe arrivato a questi livelli, raccontando tutte queste falsità: ci sono rimasta male, male, male».

una vita difficile

La testimonianza della signora Bruna fatica a non intersecarsi con i ricordi di famiglia, a quella mano che - assieme ai familiari - dice di aver sempre teso al figlio Francesco. Ma invano. «Anche quando mio marito era in vita abbiamo provato ad aiutarlo in ogni modo, come si fa con un figlio, ma non gli è mai interessato nulla. E in questi anni non è mai cambiato, non ha fatto nulla per migliorare», dice infatti la signora, «A Francesco voglio bene, al pari degli altri due figli: sono sua madre, non potrebbe essere altrimenti. Però con le sue parole mi ha ferito nel profondo del cuore». Una ferita che probabilmente potrà risanarsi solo con il tempo, nonostante ad ora - a fare da intermediari - ci siano solo il tribunale - nell’ultima udienza Francesco ha richiesto nuove perizie - e gli avvocati di entrambe le parti. Quelli di Paola e Paolo, rispettivamente 51 e 44 anni, sorella maggiore e fratello minore di Francesco, al momento non hanno ritenuto opportuno commentare quanto esternato dalla controparte. «Non so come andrà a finire», è la conclusione di mamma Bruna, «tutto è in mano a commercialisti ed avvocati, ho fiducia. Ma un colpo del genere, tutte queste bugie, non me le sarei mai aspettata: Francesco ci sta distruggendo. È difficile torni indietro, uscendo dai suoi problemi, ma ancora, dentro di me, lo spero». —

Alessandro Bozzi Valenti

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