La truffa del vaglia dilaga nella Marca Conti prosciugati

Conti alleggeriti, qualche migliaio di euro sfumato con un semplice clic. Un meccanismo semplice ma che, purtroppo, si sta rivelando per i truffatori oltremodo efficace. Diverse segnalazioni stanno arrivando, in questi giorni, alle forze dell’ordine trevigiane sulla cosiddetta truffa del vaglia postale on line. Diverse le richieste d’aiuto dei trevigiani, arrivate finora ai centralini delle forze dell’ordine, per un fenomeno che in questi giorni sembra difficile da arginare e colpisce chi mette in vendita beni online. Una volta pattuito il prezzo, chi vende si reca nell’ufficio postale, ma l’operazione è possibile solo attraverso il bancomat inserendo un codice fornito dall’acquirente. Il truffato inserisce il codice indicato dal malvivente, ma invece di ricevere e scaricare i soldi pattuiti, si vede prosciugare il conto.
Il metodo è lo stesso per tutte le vittime che hanno cercato di vendere online un proprio bene, che può andare da computer ad auto usate, fino a semplici oggetti d’uso quotidiano. Dopo aver ricevuto l’offerta e pattuito il prezzo, si recano nel più vicino ufficio postale, con un numero di un vaglia postale. Peccato che sia “scaricabile” solo attraverso l’utilizzo del Postamat. Una volta inserita la tessera e digitato il codice il conto delle vittime rischia di essere prosciugato,.
Solitamente, vengono privilegiati quelli di un certo costo, in grado di giustificare la scelta, come metodo di pagamento, di un vaglia postale.Tutto comincia, secondo le denunce, quando l’inserzionista viene contattato da una persona, che si dichiara interessata e pronta al pagamento anticipato, da fare via vaglia. Il venditore, a questo punto, si vede recapitare un codice, che può accettare con la propria tessera a uno sportello Postamat. È a questo punto che arriva il raggiro. —
M.F.
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