La tragedia di Castagnole, bruciate vive in casa per un fornelletto acceso

Svolta nelle indagini sul terribile rogo: Miglioranza indagato per incendio colposo. Al pm ha detto di aver usato il fornelletto per il cibo dei cani. Credeva di averlo spento
Sergio Miglioranza e la moglie Franca Fava, morta con Fiorella Sandre
Sergio Miglioranza e la moglie Franca Fava, morta con Fiorella Sandre

TREVISO. Sono arrivate ad una svolta le indagini sul devastante rogo di Castagnole costato la vita a Fiorella Sandre, 74 anni, e Franca Fava, 68. Sergio Miglioranza, il sessantanovenne ex dipendente dell’impresa Guaraldo, avrebbe infatti ammesso di aver usato un fornelletto all’esterno dell’abitazione prima di tornare in casa al primo piano dell’abitazione. Agli inquirenti avrebbe riferito di essere stato convinto di aver spento il fuoco. Ma dalle indagini dei vigili del fuoco nell’area posta sotto sequestro della Procura troverebbe conferma l’ipotesi che l’incendio sia stato innescato dal fornelletto lasciato acceso. Miglioranza, che è indagato per il reato di incendio colposo, è stato ascoltato dagli inquirenti già nel pomeriggio di mercoledì. Il sostituto procuratore Anna Andreatta, che sta coordinando le indagini, disporrà anche che vengano effettuate le autopsie sui corpi delle due donne. Nel corso delle ore si stanno passando al setaccio anche le riprese delle telecamere sia pubbliche che private nella zona. Si vuole anche poter escludere l’esistenza di una terza persona che possa aver appiccato il fuoco mentre tutti dormivano.

Le indagini

Miglioranza, ancora molto scosso per l’accaduto (era stato ricoverato in ospedale per ustioni e una lieve intossicazione), ha raccontato agli inquirenti di aver utilizzato un fornelletto, all’esterno dell’abitazione, per scaldare il cibo dei suoi cani, prima di salire al primo piano dell’abitazione per riposare. Questa fiamma, lasciata forse accesa per errore, avrebbe innescato lo spaventoso incendio e provocato dunque la morte delle moglie Franca Fava (in passato dipendente della “Dal Negro”) e dell’amica Fiorella Sandre (ex bidella ora in pensione), ospitata nell’abitazione di via Feltrina da circa cinque anni e con gravi problemi di deaumbulazione. Le due donne sono rimaste intrappolate nella zona posteriore dell’abitazione (le fiamme si sono sviluppate di fronte, da una catasta infinita di materiale, tra cui decine di bombole di vario tipo) dalle inferriate presenti sulle finestre. La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo d’inchiesta per incendio colposo e, una volta eseguite le autopsie, deciderà come procedere.

Il rogo

È da pochi minuti passata l’una della notte Fiorella Sandre chiama per avere i primi soccorsi. Attorno all’abitazione dove è ospite della famiglia Miglioranza il fuoco e le fiamme stanno già divorando qualsiasi cosa. Il rogo nella notte di ieri distruggerà completamente l’abitazione in via Feltrina a Castagnole di Paese, davanti alla rotonda dell’ipermercato Alìper, vicino alla Gaivi. I corpi delle due donne sono stati trovati carbonizzati: uno in un bagno, l’altro in una camera sul retro della villetta, dove le due vittime avevano cercato invano di scampare alle fiamme. Miglioranza è invece riuscito a salvarsi, rimanendo ustionato e intossicato in modo lieve. Il sostituto procuratore Anna Andreatta, che si è recata sul posto, ha fatto sequestrare tutta la proprietà. Da quanto è stato già ricostruito le due donne dormivano in due diverse camere al piano terra perché avevano problemi fisici che non permettevano loro di salire le scale mentre Miglioranza si trovava in quel momento al primo piano ed è riuscito a scendere da una scala esterna. Le due donne non sono riuscite a salvarsi perché l’ingresso dell’abitazione era già avvolto dalle fiamme. Per loro era infatti impossibile uscire dalle finestre del bagno e della stanza dove sono stati trovati i corpi carbonizzati in quanto le finestre erano sbarrate da inferriate.

I soccorsi

Anche i vigili del fuoco intervenuti sono stati in pericolo a causa dei numerosi scoppi delle bombole accatastate a ridosso della villetta dove è avvenuta la tragedia. Nel rogo di via Feltrina erano state dirottate sei squadre dei vigili del fuoco di Treviso, Conegliano, Asolo e Mestre con una ventina di uomini ed otto mezzi. Ad intricare il loro lavoro e a metterli in grave pericolo durante l’opera di spegnimento sono state le numerose bombole di gas che si trovavano a ridosso dell’abitazione della famiglia Miglioranza e che erano state accatastate nel corso del tempo. Non si sa per quale motivo, nessuno ha ancora capito cosa ne facesse di tutte quelle bombole, per lo più vuote, il capofamiglia. «Dalle notizie che abbiamo raccolto finora – ha spiegato l’ingegner Giuseppe Quinto, vice comandante dei vigili del fuoco di Treviso – l’incendio s’è sviluppato in modo molto violento dall’esterno e con molta rapidità si è esteso alla casa agevolato anche dalla grande quantità di materiale che era accatastato nel cortile. Le vittime della tragedia, purtroppo, sono state colte alla sprovvista».

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso