La storica Cantina del prosecco Ruggeri venduta ai tedeschi

VALDOBBIADENE. E due. Dopo la Mionetto, acquistata nel 2009 dal Gruppo Henkel, ora un altro pezzo di storia del Prosecco di Valdobbiadene, la Cantina Ruggeri, passa in mani tedesche. I discendenti del “patriarca” del Prosecco Giustino Bisol, Paolo e Isabella, hanno ceduto l’impresa alla Rotkäppchen-Mumm Sektkellereien GmbH, azienda familiare con sede a Unstrut, nel cuore della Germania, uno dei maggiori produttori di spumante, superalcolici e vini, un colosso da 608 collaboratori, 5 siti produttivi, 911 milioni di fatturato grazie alla vendita di 253 milioni di bottiglie ogni anno.
La notizia è destinata a provocare un vero tsunami nel mondo del Conegliano Valdobbiadene Docg, dove gli interessi di grandi gruppi stranieri si stanno facendo sempre più pressanti. E le vecchie aziende di famiglia (la Ruggeri era stata fondata nel 1950) non riescono sempre a tenere il passo di un mercato internazionale sempre più competitivo. Qualche indizio su un’imminente vendita della Ruggeri, tuttavia, si era palesato nel 2012, quando tra i colli ricamati a vigneto atterrò l’elicottero dello “Zar russo della Vodka” (e patron di Gancia) Roustam Tariko, in visita (interessata) alla Ruggeri.
Tutti a guardare i russi, quindi, mentre Isabella e Paolo Bisol trattavano con i tedeschi. Ai “puristi” della Docg consolerà sapere che l’anima della Ruggeri resterà comunque legata alla famiglia che l’ha resa grande. I due ex titolari continueranno infatti a essere attivi in azienda, e le uve coltivate nei terreni della famiglia sulle “rive” del Cartizze continueranno a essere utilizzate per i prodotti della Ruggeri. La sede della società resterà a Valdobbiadene, e potrebbe essere ampliata in futuro. Collaboratori e dipendenti saranno mantenuti. Christof Queisser, ad della Rmsk, parla già da titolare: «Ruggeri è oggi un marchio conosciuto per l’elevata e costante qualità dei suoi vini spumanti, le due cantine condividevano già gli stessi principi di rispetto del territorio».
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