La sindaca Rampin in corsa per il nuovo Comune del Grappa

PIEVE DEL GRAPPA. È Annalisa Rampin il candidato sindaco di Pieve del Grappa. Già sindaco di Crespano del Grappa e promotrice del processo di fusione del suo comune con Paderno, Rampin è stata individuata come la candidata ideale per esprimere le anime dei due territori comunali che sono diventati un tutt’uno. Sì, perché come si sono unite le due municipalità, si sono fusi anche i due ex gruppi di maggioranza di Crespano e Paderno, stringendo un’alleanza. Ne è nato un “listone” unico che si sta preparando a presentarsi ufficialmente al pubblico. In prima linea accanto alla quarantenne Rampin c’è l’ex sindaco di Paderno Giovanni Bertoni. «Ho 65 anni e dopo 20 anni di amministrazione ritengo che il ruolo di candidato sindaco spetti ad Annalisa», dice lui. Ma Bertoni, che è in lista, in caso di vittoria potrebbe mantenere un ruolo di leader anche da vicesindaco. In realtà tutti i giochi sono però ancora aperti. Quello che è certo è che Rampin, che si definisce di orientamento di centrodestra, correrà con ogni probabilità come candidato sindaco di una civica trasversale senza partiti. «Il nostro impegno è di portare a termine il lavoro condotto in questi anni per far nascere il Comune di Pieve del Grappa e migliorare i servizi ai cittadini», anticipa Rampin.

Dall’altra parte, torneranno i campo i due ex sindaci di Crespano e Paderno con una lista di centrodestra che potrebbe avere il simbolo della Lega. «Le posso dire che ci sarà una lista alternativa a quella di Rampin, ma è prematuro anticipare i dettagli», dice Umberto Ceccon, ex primo cittadino di Paderno dal ’99 al 2009 e poi consigliere d’opposizione prima della fusione, su cui aveva pubblicamente espresso la propria contrarietà. Insieme a lui correrà sicuramente Nico Cunial, in passato sindaco di Crespano del Grappa e già consigliere d’opposizione di Asolo. «Non abbiamo ancora deciso chi sarà il candidato sindaco. Il simbolo della Lega? Non sarà l’unico. Ma stiamo lavorando in questi giorni proprio a questo». —

Maria Chiara Pellizzari

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