La salute in chiesa: ostie senza glutine per i fedeli celiaci

Anche nella Marca è arrivata la particola senza glutine per i celiaci. Nella parrocchia di San Bartolomeo a Treviso, in quella di San Vito a Valdobbiadene e di Santa Maria Annunziata di Meschio a Vittorio Veneto è sufficiente avvisare il parroco e la propria particola verrà consacrata a parte. «Abbiamo un ragazzo di 15 anni che soffre di questo problema», spiega don Federico di Vittorio Veneto, «per andargli incontro la consacriamo a parte».
In pratica queste parrocchie affrontano una problematica sempre più diffusa, consentendo alle persone affette da celiachia di avvicinarsi al sacramento della comunione senza problemi, utilizzando apposite particole. Il messaggio recita così. «Se qualche persona celiaca, proveniente, anche da fuori, partecipa alla messa e desidera fare la comunione, basta che avvisi in sacrestia prima della celebrazione», aggiunge don Federico.
È sufficiente dunque avvertire il parroco prima della messa e lui disporrà le speciali particole. Una disponibilità, quella delle parrocchie di San Bartolomeo a Treviso, a Valdobbiadene e Vittorio che sembra sposarsi perfettamente con quanto hanno insegnato i primi giorni di pontificato del nuovo vescovo di Roma, Papa Francesco, all’insegna della semplicità, dell’umiltà, della vicinanza ai più deboli, della comunione con le persone. La celiachia, va ricordato, è causata da una reazione alla gliadina, una prolammina (proteina del glutine) presente nel grano e da proteine simili che si trovano nelle tribù di Triticeae, che comprendono altri cereali comuni, quali orzo e segala.
Superano ormai il migliaio i trevigiani allergici al glutine. La problematica si diffonde e la risposta del territorio non si fa attendere. Sempre più ristoranti adeguano la propria offerta commerciale e alimentare con menù e prodotti dedicati. A livello anagrafico si alza infatti l'età media della popolazione colpita. Il disturbo emerge spesso intorno ai 35- 40 anni, nel pieno della vita sociale di un individuo e questo incentiva il mondo della ristorazione a implementare la gamma dei servizi dalla cucina alla tavola. «Stiamo riscontrando un innalzamento dell'età anche tra i nostri iscritti che sono 718 a Treviso, ciò si deve al fatto che si sta sviluppando un'attenzione verso le intolleranze» conferma Umberto Finardi referente dell’ Associazione italiana celiachia di Treviso. È così che, dati alla mano, da un lato salgono ogni anno del 10 per cento i casi diagnosticati e dall'altro, nella provincia di Treviso, continuano a nascere esercizi commerciali “gluten free”. Tra capoluogo e provincia già 12 ristoranti e 2 gelaterie si sono adeguati a offrire prodotti per celiaci e godono ora della certificazione Aic.
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