La ronda delle lucciole è sempre più affollata

Dopo la riduzione delle prostitute a seguito delle ordinanze dei comuni si torna a qualche anno fa quando Caritas nella Marca ne contava circa 200

TREVISO. Un mercato del sesso che porta alla criminalità milioni di euro all'anno, organizzato prevalentemente su una sola strada a luci rosse, lunga 25 chilometri, dove – secondo alcune stime – oltre 200 ragazze si vendono a clienti provenienti non solo da Treviso, ma anche dalle province venete vicine e dal Friuli. Con la stagione estiva il mercato del sesso sulla Pontebbana e sul Terraglio ha ripreso a macinare denaro.

Non che d'inverno non lo faccia, ma con la bella stagione il numero delle prostitute aumenta. In queste notti d'estate percorrere Pontebbana e Terraglio dopo le 22 significa andare a 30 chilometri orari, con un piede pronto a frenare non appena l'automobilista davanti rallenta per scegliersi la ragazza. Una vetrina del sesso che – lungo tutto l’asse da Conegliano a Mestre – contemporaneamente conta circa una sessantina di prostitute.

22/05/2005 PROSTITUTE PROVENIENTI DAI PAESI DELL' EST EUROPEO
22/05/2005 PROSTITUTE PROVENIENTI DAI PAESI DELL' EST EUROPEO

Basta strade del sesso. "Riapriremo le case chiuse"

La Caritas una decina di anni fa aveva contato circa 200 ragazze coinvolte nel giro di prostituzione che ha come teatro principale Terraglio e Pontebbana. Poi il numero è calato drasticamente, grazie all'impatto delle ordinanza dei sindaci, autorizzati dal decreto Maroni ad aumentare le multe fino a 500 euro e a colpire anche i clienti. Un effetto però – come spiegano oggi i sindaci – durato solo qualche stagione. E negli ultimi due anni i numeri sono tornati al punto iniziale, complice la forse la crisi economica e l’aumento della tratta. Nulla a che vedere con l’arrivo dei profughi, che comunque a sera hanno il “coprifuoco” nelle strutture d’accoglienza.

È evidente che il racket si spartisce zone e incroci. Basta farsi un giro per capirlo. La prima prostituta del Terraglio la si incontra in comune di Treviso davanti all'Hotel Maggior Consiglio, una ragazza probabilmente dell’Est. Poi, a Frescada, le uniche prostitute di colore e i viados. Da lì in poi, verso Mestre, sono quasi tutte ragazze dell'Est. Hanno un vantaggio: essendo perlopiù rumene, sono comunitarie pertanto non possono essere espulse.

Il centro di Preganziol è zona franca, dopo anni di proteste e battaglie da parte dei residenti, le prostitute, decisamente rumorose, che stavano all'incrocio davanti alla chiesa, si sono spostate. Ma la zona franca è lunga sì e no 200 metri. Già davanti al municipio è finita. E così fino a Mestre.

Non è diverso lo scenario sulla Pontebbana. Le prime prostitute si trovano a Carità, e poi ad ogni laterale per la zona industriale. Qualcuna si nasconde sull'interno, per cercare di non incappare nelle pattuglie di vigili e polizia. A Spresiano il copione non cambia. Molte ragazze dell'Est, più alcuni viados con passaporto spagnolo. Sulla Pontebbana fino a Ponte della Priula sono una ventina le ragazze che si vendono a lato strada. E le multe non sembra producano grandi effetti.

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