La ronda delle lucciole è sempre più affollata

TREVISO. Un mercato del sesso che porta alla criminalità milioni di euro all'anno, organizzato prevalentemente su una sola strada a luci rosse, lunga 25 chilometri, dove – secondo alcune stime – oltre 200 ragazze si vendono a clienti provenienti non solo da Treviso, ma anche dalle province venete vicine e dal Friuli. Con la stagione estiva il mercato del sesso sulla Pontebbana e sul Terraglio ha ripreso a macinare denaro.
Non che d'inverno non lo faccia, ma con la bella stagione il numero delle prostitute aumenta. In queste notti d'estate percorrere Pontebbana e Terraglio dopo le 22 significa andare a 30 chilometri orari, con un piede pronto a frenare non appena l'automobilista davanti rallenta per scegliersi la ragazza. Una vetrina del sesso che – lungo tutto l’asse da Conegliano a Mestre – contemporaneamente conta circa una sessantina di prostitute.

La Caritas una decina di anni fa aveva contato circa 200 ragazze coinvolte nel giro di prostituzione che ha come teatro principale Terraglio e Pontebbana. Poi il numero è calato drasticamente, grazie all'impatto delle ordinanza dei sindaci, autorizzati dal decreto Maroni ad aumentare le multe fino a 500 euro e a colpire anche i clienti. Un effetto però – come spiegano oggi i sindaci – durato solo qualche stagione. E negli ultimi due anni i numeri sono tornati al punto iniziale, complice la forse la crisi economica e l’aumento della tratta. Nulla a che vedere con l’arrivo dei profughi, che comunque a sera hanno il “coprifuoco” nelle strutture d’accoglienza.
È evidente che il racket si spartisce zone e incroci. Basta farsi un giro per capirlo. La prima prostituta del Terraglio la si incontra in comune di Treviso davanti all'Hotel Maggior Consiglio, una ragazza probabilmente dell’Est. Poi, a Frescada, le uniche prostitute di colore e i viados. Da lì in poi, verso Mestre, sono quasi tutte ragazze dell'Est. Hanno un vantaggio: essendo perlopiù rumene, sono comunitarie pertanto non possono essere espulse.
Il centro di Preganziol è zona franca, dopo anni di proteste e battaglie da parte dei residenti, le prostitute, decisamente rumorose, che stavano all'incrocio davanti alla chiesa, si sono spostate. Ma la zona franca è lunga sì e no 200 metri. Già davanti al municipio è finita. E così fino a Mestre.
Non è diverso lo scenario sulla Pontebbana. Le prime prostitute si trovano a Carità, e poi ad ogni laterale per la zona industriale. Qualcuna si nasconde sull'interno, per cercare di non incappare nelle pattuglie di vigili e polizia. A Spresiano il copione non cambia. Molte ragazze dell'Est, più alcuni viados con passaporto spagnolo. Sulla Pontebbana fino a Ponte della Priula sono una ventina le ragazze che si vendono a lato strada. E le multe non sembra producano grandi effetti.
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