La Regione cancella l’istituto Sartor dopo 58 anni di storia

CASTELFRANCO. L'istituto agrario “Sartor” sta per scomparire, sarà accorpato a un'altra scuola. È un colpo di scena nel panorama degli istituti superiori cittadini. Castelfranco è un polo superiore di spicco, il secondo in Provincia dopo Treviso, con quasi 7 mila studenti. E il “Sartor”, fondato nel 1954, è una delle scuole simbolo della formazione cittadina. Ha preso il nome da colui che l'ha voluto, l'onorevole Domenico Sartor, artefice dello sviluppo castellano nel Dopoguerra. La scuola ora rischia di sparire: sarà accorpata con qualche altro istituto. Tutto ciò avviene in forza di un decreto legge governativo del 2011 che fissa una soglia minima di studenti frequentanti istituti di questo tipo. Se ci sono meno di 600 studenti, come nel caso dell'istituto “Sartor”, la scuola viene considerata “sottodimensionata”. E così scatta l'obbligo di accorparla a un istituto più grande. Non è ancora certo in quale scuola confluirà. Quel che invece è sicuro è che da settembre la scuola non avrà più nè preside né segreteria. In definitiva, un istituto modello in tutto il Trevigiano rischia di diventare struttura subalterna a qualche altra scuola. Sul tema, manco a dirlo, scoppia la polemica. Mario Bertolo di Sinistra, Ecologia e Libertà (Sel) attacca l'amministrazione comunale, rea di non aver fatto nulla per salvaguardare la scuola. «Chi semina vento, raccoglie tempesta», afferma Bertolo, «così potremmo riassumere le conseguenze del decreto legge di luglio 2011, approvato anche dalla Lega, che imponeva il ridimensionamento degli istituti scolastici. La mannaia aveva già colpito pesantemente gli istituti comprensivi di Castelfranco portandoli da 4 a 2, facendo nascere due “mostri ingestibili” con 10 plessi, distribuiti su 3 ordini di scuole, materne, elementari e medie, e con oltre 1.700 allievi ognuno. Ma la Lega ha saputo andare oltre. L'istituto professionale per l’agricoltura “Sartor”, dalle cui costole sono nati il “Maffioli” e il “Nightingale” e che ha rappresentato per decenni un fiore all’occhiello per la nostra città, è stato inserito dall’ufficio scolastico regionale, nella lista degli istituti sottodimensionati e sarà quindi presto accorpato perdendo l’autonomia. È l’ennesimo attacco perpetuato contro la nostra città e contro la tradizione scolastica di eccellenza che continuano a rappresentare le scuole superiori castellane. Se questi sono i risultati della difesa che l’amministrazione della Lega svolge per il territorio, non sappiamo cosa farcene».
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