La psicologa morta per un trauma a torace e addome

Non è chiaro se Stefania  Bonaldo morta a fine febbraio  in un incidente stradale a Porcellengo indossasse o meno le cinture di sicurezza

È morta per un politrauma, particolarmente violento a livello del torace e dell’addome, Stefania Bonaldo, la psicologa 39enne che ha perso la vita nell’incidente avvenuto il 28 febbraio scorso a Porcellengo di Paese. È questo l’esito dell’autopsia effettuata ieri pomeriggio dall’anatomopatologo Alberto Furlanetto, incaricato dal pubblico ministero Valeria Peruzzo di fare luce sulle cause della morte della professionista trevigiana.

L’esito dell’esame autoptico non avrebbe chiarito con certezza se la donna, madre di una bimba, indossasse o meno le cinture di sicurezza al momento dello schianto. Per stabilirlo sarà necessario incrociare i dati dell’autopsia con quelli di un perito che dovrà stabilire l’esatta dinamica del sinistro.

La donna era al volante della sua Fiat Palio con la figlia di sei anni e mezzo. L’auto diretta da Castagnole a Musano di Trevignano, si scontrò in via Baldrocco, all’altezza della curva, con una Punto che, invece, viaggiava nell’opposta direzione. Un violento frontale appena fuori dal centro di Porcellengo, che non lasciò scampo alla mamma, trevigiana con residenza a Volpago, mentre per fortuna la bimba si salvò.

Dopo aver preso il diploma di maturità scientifica nel 2000 al liceo Da Vinci, a Treviso, e dopo un corso per operatrice socio-sanitaria, Bonaldo si era iscritta all’Università e nel 2009 si era laureata in scienze psicologiche a Padova. Due anni dopo aveva conseguito la magistrale. Quindi il master in Brasile, interrotto perché era tornata in Italia per mettere al mondo la propria figlia che oggi ha sei anni e che è rimasta leggermente ferita nell’incidente dell’altra sera. Ne erano seguite varie collaborazioni in ambito psicologico ed educativo.—



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso