La nuova Grisport dal tetto verde

CASTELCUCCO. Grisport spegne la sua quarantesima candelina regalandosi una sede tutta nuova, fedele alla filosofia green che ha caratterizzato gli ultimi anni di questa azienda, fondata nel 1977 dai fratelli Graziano e Mario Grigolato, ora tra i marchi che crescono di più nella categoria Pmi. Il taglio del nastro con una grande festa si è tenuto ieri sera a Castelcucco, con ospite d’onore il governatore del Veneto Luca Zaia. La nuova sede, ideata dall’architetto Marco Schiavo, è partita dal concetto di “sparire” nonostante un aumento considerevole della superficie, che ha aggiunto 15 mila mq ai 25 mila esistenti. Sparire per immergersi nel paesaggio dei colli asolani, sviluppandosi sotto terra e ricoprendo il tetto di vera vegetazione. La creazione di un “tetto verde” ha molteplici vantaggi eco-sostenibili per il miglioramento della sede, sotto l’aspetto dell’isolamento, dell’insonorizzazione interna, ma anche nella raccolta dell’acqua piovana ed è il naturale proseguimento della scelta ecologica intrapresa nel 2009 con l’installazione di pannelli fotovoltaici, quando Grisport fu una tra le prime aziende in Italia a realizzare un investimento importante per impegno economico e superficie. Grisport ha avuto una crescita determinata e inarrestabile: la svolta 15 anni fa, quando l’80% del fatturato era rappresentato dalla produzione legata ai marchi di clienti terzi: ha puntato sul proprio marchio dedicandovi l’80% della produzione e riducendo a solo il 20% i prodotti per terzisti. Graziano e Mario Grigolato erano partiti dalla scarpa da trekking, ma poi la produzione si è evoluta in calzature casual da città, tempo libero e safety (antinfortunistica) con caratteristiche e materiali all’avanguardia. Ad oggi la produzione si attesta ad un 45% sulla scarpa trekking, un 30% sull’antinfortunistica e un 25% sul resto. «Una strategia che ci ha consentito di fidelizzare i clienti e di risalire la china con i risultati importanti che stiamo ottenendo – spiega Gianni Grigolato, Responsabile Commerciale di Grisport – Oggi una battaglia sui costi di produzione e una battaglia persa. La via per le aziende del distretto e iniziare a produrre con un marchio proprio, che sia riconoscibile, emblema del Made in Italy». «Da sempre puntiamo come prima cosa sul buon rapporto qualità/prezzo: il nostro obiettivo e offrire una scarpa confortevole e di alta qualità ad un prezzo medio. Se lo è, questo crea fidelizzazione» aggiunge Giuliano Alessi, ad di Grisport dal 1988. Ma l’asso nella manica dell’azienda di Castelcucco (158 milioni di euro di fatturato nel 2016, una crescita del 4%, 75% della produzione destinata all’estero, l’Italia rappresenta comunque un mercato fondamentale con la quota del 25%, 230 dipendenti nello stabilimento trevigiano e quasi 3000 nelle strutture collegate) è l’innovazione: «Ci siamo strutturati in modo da avere un laboratorio adibito ai test, di cui sono dotate poche altre aziende, affinché tutti i materiali che arrivano siano testati prima di essere introdotti nel processo produttivo. – prosegue Giuliano Alessi – Così siamo in grado di verificare gli standard richiesti per i nostri materiali performanti e innovativi». (d. n.)
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