La moglie di Zanzotto attacca la Fondazione

PIEVE DI SOLIGO. Un compleanno con i fuochi d’artificio. Ieri il poeta Andrea Zanzotto avrebbe compiuto 95 anni, e il Comune di Pieve – d’accordo con i familiari – ha deciso di ricordarne la grande eredità poetica e spirituale con una festa nella scuola elementare a lui intitolata, poco distante dalla Cal Santa in cui il poeta nacque e visse per molti anni. Festa che ha registrato, però, la forte polemica di Marisa Michieli, moglie di Andrea («Non chiamatemi vedova: lui non muore mai»), circa il futuro della casa natale del poeta. Ieri, per la prima volta, il giardino e il portico di Casa Zanzotto sono stati aperti al pubblico, ma sul futuro dell’immobile le idee non sono ancora chiare: «Vorrei che si facesse qualcosa, ma non c’è un programma» ha attaccato Marisa Michieli, criticando il Comune di Pieve e soprattutto la Fondazione Zanzotto, proprietaria della casa.
I quali, però, assicurano che per l’edificio ci sono importanti progetti. Qualcosa si è già visto ieri, con l’apertura del portone al civico numero 3 della Cal Santa. Qui Zanzotto è nato e vissuto, e qui i suoi amici, compreso il poeta Luciano Cecchinel, ieri sono entrati per la prima volta. Il giardino (l’unica parte della casa visitabile) è un gioiello: «Sono stati restaurati gli affreschi del portico, realizzati dal papà di Andrea, Giovanni Zanzotto» spiega il sindaco Stefano Soldan «ed è stato rifatto anche il tetto in legno. Il giardino è conservato e tutelato, e non è l’unica iniziativa per ricordare il poeta: gli intitoleremo un’area verde che diventerà un piccolo orto botanico». Nel giardino c’è anche un filare di viti (uva nera), con i pali in legno come piacevano a Zanzotto (a proposito: Marisa Michieli se l’è presa anche col Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene, che nel suo magazine ha citato Zanzotto parlando della candidatura a sito Unesco delle colline del Prosecco. «Quando fa comodo, lo nominano» ha risposto la moglie). Anche la Fondazione Zanzotto, di cui fa parte il figlio di Andrea, Fabio, assicura che i progetti per la casa natale sono concreti: «Stiamo coinvolgendo le migliori professionalità per un restauro conservativo dell’immobile, che diventerà “Casa d’Autore” e sarà aperto al pubblico anche all’interno».
Marisa Zanzotto, tuttavia, nel corso del suo intervento pubblico non ha nascosto la freddezza: «Sono contraria al fatto che sia la Fondazione a gestire quella casa, perché non ha un programma. Vorrei che si facesse qualcosa». Ora la patata bollente passa al sindaco Soldan, già da ieri impegnato in un delicato lavoro di diplomazia tra le parti. A mettere d’accordo tutti, confinando le polemiche sullo sfondo, ci hanno pensato i bambini della primaria “Zanzotto” di Pieve, che per i 95 anni del «nonno» poeta si sono dati parecchio da fare. Hanno recitato alcune poesie sul tema del paesaggio e liberato in cielo 95 palloncini colorati con altrettanti messaggi per il loro celebre concittadino, e hanno piantato nel giardino della scuola una quercia, chiamata Andrea, dedicata alla sua memoria. E ancora, hanno addobbato la festa con i fiori cari al poeta: i topinambur gialli, le dalie, le viole, le rose canine, i papaveri. Piante che saranno poi “traslocate” nell’area verde di proprietà del Comune di Pieve, compresa tra la Cal Santa e il cimitero, destinata a diventare un orto botanico dedicato alla memoria del poeta.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso