La mamma aveva intuito «Cos’è successo? Parlami»

La scuola, i traslochi, la relazione della madre con un nuovo compagno L’abitazione in via Lourdes a Conegliano, poi il trasferimento in via Calvi

CONEGLIANO. «Perchè l'hai fatto?», è questa la domanda a cui nemmeno mamma Patrizia Sale è riuscita a trovare una risposta. La figlia primogenita, Liliana Ordinanza, avrebbe fornito diverse versioni di quanto accaduto la notte tra sabato e domenica. Nemmeno la madre sa darsi una spiegazione. La giovane domenica, dopo l'omicidio, era andata da sua madre. Abitava da sola, ma spesso si recava a trovare i suoi familiari. La madre, insieme al suo compagno, un militare dell'esercito, da pochi giorni ha traslocato, in un appartamento in pieno centro città, in via Calvi. Ora la famiglia si è chiusa nel silenzio in quell'alloggio. Lì mamma Patrizia aveva visto domenica Liliana: «C'è qualcosa che non va?», le aveva domandato, con il suo cuore di mamma aveva intuito che qualcosa turbava la figlia. Mai però avrebbe immaginato un epilogo simile. «No, no, niente, è tutto a posto», le aveva risposto Liliana.

Sino ad una settimana fa, per alcuni anni, la famiglia aveva vissuto nel quartiere di Lourdes. Prima in un alloggio in via Antoniazzi, poi poco distante in un appartamento all'ultimo piano del condominio al civico 33, sopra l'edicola. Proprio lì nella tarda serata di domenica, poco prima della mezzanotte, quattro militari dell'Arma, due in divisa e due in borghese, avevano cercato la giovane. L'appartamento però era vuoto.

Liliana aveva mantenuto la residenza in via Lourdes, anche se non abitava stabilmente con la madre. «Conoscendo la mamma», confida un'amica della donna, «pensi che Liliana non possa essere figlia di Patrizia, sono completamente diverse. È sempre stata una ragazza esuberante».

La madre stava cercando di aiutare la figlia, per trovarle un lavoro, un'occupazione come cuoca e così poterle dare un futuro. Liliana aveva fatto fatto dei lavori saltuari, ma era disoccupata e fin da ragazzina non seguiva i consigli del genitori. La giovane è originaria del Salernitano, così come la madre, che l'aveva avuta in giovane età. Poi si erano rifatte una vita a Conegliano, dove Patrizia aveva sposato Renzo Reffo, con il quale aveva aperto nel 2006 un ristorante pizzeria, il Didgeridoo, nel nuovo quartiere di Borgo Porta. L'attività però non ebbe il successo sperato e i coniugi si separano, con strascichi giudiziari anche a seguito della gestione di quel ristorante.

Liliana era rimasta attaccata alla mamma, ma da qualche anno non viveva più con lei, anche se spesso andava a trovarla nell'appartamento di via Lourdes. «Da qui hanno traslocato da qualche giorno», raccontano i residenti del condominio di via Lourdes, «la figlia veniva qui saltuariamente». La famiglia è sempre stata riservata e chi abitava accanto poco sa di quella giovane. «L'avevo vista l'ultima volta due domeniche fa tornando da messa», racconta una vicina, «era sempre in compagnia della mamma. La ragazza mi aveva detto che lei a messa c'era andata sabato». I residenti non la conoscevano, se non di vista. Sapevano che aveva una frequentazione con una ragazza di colore, con cui era particolamente amica. Una volta i vicini di casa sono rimasti sorpresi, quando Liliana, rimasta chiusa dentro nell'appartamento, aveva scavalcato il balcone dall'esterno. Era entrata in quello di una vicina e quindi nel suo alloggio, per poter scendere le scale e uscire dal palazzo.

 

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso