La Maia va in fiamme È allarme diossina

PIEVE DI SOLIGO. Allarme diossina nel Quartier del Piave. Un incendio furioso si è sviluppato ieri pomeriggio per circa due ore in uno dei capannoni della Maia agroindustriale di Pieve di Soligo, l’allevamento di galline ovaiole situato al confine con i due comuni di Sernaglia della Battaglia e Farra di Soligo. Un rogo spaventoso, con la colonna di fumo nerissimo che si vedeva a trenta chilometri di distanza. Nessun ferito, fortunatamente, nemmeno tra le galline. Nell’incidente, per il quale sono intervenute sette autobotti dei vigili del fuoco, ma nessuna ambulanza, non sono, comunque, stati coinvolti gli animali e nessuno dei trenta operai al lavoro in quel momento, tra le 13 e le 13.30.
Le fiamme, infatti, si sarebbero sprigionate durante la tradizionale pausa-pranzo degli impiegati in uno dei fabbricati contenente solo imballaggi e macchinari, sprigionando però per quasi un’ora (sino alle 14.30) un fumo molto scuro e dall’odore acre, che si è subito esteso tra i cieli della campagna circostante. Le cause sarebbero di natura accidentale e avrebbero origine nei lavori di manutenzione che stavano appunto riguardando il vecchio capannone andato quasi completamente distrutto: l’incendio potrebbe essere stato innescato dalle scintille durante i lavori o da uno scarto incandescente prodotto dal dimensionamento della nuova copertura costituita da pannelli in lamiera metallica con interposto un pannello isolante in poliuretano.La presenza di poliuretano (il polistirolo) spiegherebbe il fumo nero sprigionatosi nella prima parte dell’incendio. Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, dunque, sul capannone interessato gli operai di una ditta specializzata stavano rimuovendo la vecchia copertura in cemento-amianto (eternit) e installando la nuova copertura. L'incendio avrebbe interessato solo una (piccola) parte del tetto in cemento-amianto ancora da togliere, ma tutta la nuova copertura in lamiera e poliuretano appena posata.La direzione della Maia agroindustriale avrebbe inoltre escluso agli amministratori comunali e alle forze dell’ordine il coinvolgimento delle lastre di cemento-amianto rimosse precedentemente ed accatastate in un’altra parte dell’allevamento.
Al momento dell'incendio sarebbe stati una trentina i dipendenti al lavoro negli stabilimento adiacenti al capannone incendiato. I lavoratori sono stati subito ammassati e radunati sul piazzale all'ingresso aziendale dell'azienda, mentre i molti curiosi accorsi lungo via Sernaglia (Sp86) sono stati allontanati a titolo precauzionale dalla polizia locale di Pieve di Soligo e Sernaglia della Battaglia, subito munitasi di mascherine.
Nessuna stima dei danni edili e ambientali è al momento attendibile, anche se per il capannone distrutto si parla già di qualche centinaia di migliaia di euro, mentre l’aria acre respirata dalle persone intervenute non sarebbe un buon auspicio per Uls, Arpav e vigili del fuoco. In proposito, gli amministratori comunali di Pieve di Soligo e Sernaglia della Battaglia hanno già invitato i residenti di via Verizzo, via Sernaglia e delle località Patean e Villanova di evitare di stare all’aria aperta e di non consumare ortaggi fino a nuove indicazioni.
LE FOTO DELL’INCENDIO
ALL’AZIENDA MAIA
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