La doppia vita del sicario dei clan

Gli amici della palestra sconvolti dall’arresto di Crivello «Spaventa non sapere davvero con chi si ha a che fare»

Valerio feroce sicario. Quello stesso Valerio che tutti descrivono come un ragazzo normale, diviso tra palestra e divertimento, oltre al lavoro come salumiere all’Iperlando. Gli amici del trentaduenne di Preganziol, arrestato all'alba di venerdì con l'accusa di essere un killer della 'ndrangheta, sono sconvolti. «Non lo riconosciamo nel ritratto del sicario spietato, è terribile pensare che avesse una doppia vita», dicono gli amici con cui condivideva la passione per la kick boxe e la thai boxe.

Valerio, fisico scolpito e muscoli gonfi, frequentava le palestre Extra Fit di Mogliano e Bamboo di Dosson. Per allenarsi arrivava alla sera, dopo aver staccato all'IperLando dove aveva lavorato come salumiere fino alla scorsa settimana, poi era stato licenziato per essere stato scoperto a praticare prezzi di favore ai conoscenti. A Mogliano, Valerio era uno dei componenti del Punch Team, il gruppo di ragazzi e ragazze che pratica kick boxe. Pur non essendo un vero e proprio allenatore, Crivello seguiva in particolare la lezione dedicata ai calci.

Per i ragazzi, Valerio era «sensei», che in giapponese significa insegnante. «Un tipo duro negli allenamenti, ma giusto», racconta un giovane allievo di Crivello. Mercoledì l'ultima lezione: meno di trentasei ore dopo, il trentaduenne sarebbe finito in cella dopo un blitz che ha svegliato la Boschetta, il quartiere di Preganziol dove abitava con i genitori, il fratello minore e la nonna. «Spaventa davvero non sapere con chi hai a che fare», raccontano alla Extra Fit, «nonostante lo sport praticato ed un fisico imponente, Valerio non è assolutamente un violento. Prende le cose sul serio, così come serio è sempre stato il suo comportamento all'interno della palestra». La sorpresa dinnanzi alla seconda vita di Valerio, quella doppia faccia che apparentemente nessuno conosceva, è stata una mazzata. «Non aveva amicizie forti, ma il carattere estroverso lo aiutava a relazionarsi», dicono al Bamboo. Qui Valerio si allenava da poco. A breve avrebbe dovuto iniziare a tenere, assieme al «Punch Team», un corso. In passato, per conto di altre palestre, era stato assoldato come istruttore di autodifesa. Agli amici Valerio raccontava di voler andare in Thailandia, culla dello sport da combattimento.

Rubina Bon

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