La “crosta” d’autore riscoperta al Teatro
CASTELFRANCO
Era considerata una “crosta”, seppur d’epoca, conservata nella sacrestia della chiesa di Altivole. Ma un restauro l’ha svelata come una pregevole opera di Pietro Della Vecchia, che si autodefiniva un erede di Giorgione (era soprannominato la “Simia de Zorzon”, per la sua capacità di imitarlo) e che fu il primo restauratore della celeberrima Pala nel 1643 e nel 1674, ma anche l’autore di un ritratto di Giorgione spesso scambiato come opera del grande pittore castellano. Oggi sarà esposta in Teatro Accademico, in occasione della Giornata nazionale degli Amici dei musei, per iniziativa della sezione castellana. Il tema di quest’anno è infatti “Capolavori dietro le quinte” ed ha lo scopo di valorizzare i tesori d’arte riposti nei depositi, in qualche armadio di un museo o in un luogo quasi dimenticato. È un invito ad esporre un’opera di solito non visibile o restaurata di recente.
«Abbiamo voluto pubblicizzare - spiega la presidente degli Amici dei musei di Castelfranco, Danila Dal Pos - il gesto compiuto da una piccola realtà locale, la compagnia teatrale,“Lo Specchio” - formata da Roberto Conte, Maria Gomierato, Marilena Palleva e Sergio Sartor - che, prima di chiudere la sua attività, ha deciso di destinare i suoi esigui avanzi di cassa al restauro di un’opera d’arte. Fidandosi del fiuto di due appassionati -Elena Crosato e Stefano Bravo - ha scelto un dipinto che si trovava in una sacrestia pressoché abbandonata e l’ha affidato ad una restauratrice di talento, come Francesca Faleschini».
L’opera ha come soggetto San Francesco in meditazione e sarà esposta dalle 10 alle 18: ad illustrarla saranno gli studenti dell’istituto tecnico Martini che riveleranno anche i segreti del Teatro Accademico. —
Davide Nordio
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