La Cavalleria in piazza quindicimila alla sfilata e la lettera di Mattarella «Grazie ai vittoriesi»

LA FESTAIl presidente nazionale dell’Arma di Cavalleria, Alipio Mugnaioni grida "Al passo". "Trottare" è il successivo comando. La Fanfara della Pozzuolo ritma l’azione. "Al galoppo" insiste il...
Allegranzi Vittorio Veneto Sfilata cavalleria
Allegranzi Vittorio Veneto Sfilata cavalleria

LA FESTA

Il presidente nazionale dell’Arma di Cavalleria, Alipio Mugnaioni grida "Al passo". "Trottare" è il successivo comando. La Fanfara della Pozzuolo ritma l’azione. "Al galoppo" insiste il comandante. Siamo in piazza del Popolo, sono le 10.38. La Fanfara tambureggia. «Per la migliore fortuna della città di Vittorio Veneto…. Caricat!» esclama Mugnaioni.

I diecimila radunati in piazza e lungo Viale della Vittoria non nascondono l’emozione. Il raduno della Cavalleria è stato anche questo: una carica simulata. Un momento carico di significato non meno del passaggio del ‘cavallo scosso’, senza cavaliere, a ricordo di tutti i caduti, accompagnato dal 95enne sergente Giancarlo Cioffi, reduce della carica di Isbuscenskij del 24 agosto 1942. Commozione sul volto dei radunisti mentre la Fanfara suona l’inno del Piave. Ieri era l’ultima giornata del terzo dei 6 raduni del Centenario. Prima la messa in cattedrale, poi l’alzabandiera e nel ricordo dei presenti il Carosello di sabato sera alla Fenderl con ben 41 cavalli.

Ad aprire la cerimonia è stata la lettura del messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Coinvolta nel processo di ammodernamento e riformulazione strategica, la Cavalleria – ha ricordato il Capo dello Stato - ha saputo evolversi nel tempo ed adattarsi al mutato quadro operativo, con mezzi e materiali che le consentono di operare con efficienza ed efficacia, rappresentando un’eccellenza dello strumento militare della Repubblica, funzionale all’assolvimento dei compiti assegnati dalle istituzioni alle Forze Armate in Italia e nelle missioni internazionali di pace». Da Mattarella è arrivato anche «un grato saluto alla popolazione di Vittorio Veneto, città simbolo della vittoriosa conclusione del primo conflitto mondiale». Poi il grazie del sindaco, a nome della città. Roberto Tonon ha parlato di un evento unico, straordinario, che ha testimoniato nei fatti il motto della Cavalleria: «Il cuore oltre l’ostacolo» nella pratica quotidiana dei valori tipici dell’Arma. «Noi siamo i cavalieri del quotidiano, nell’esercito e nella vita» ha rivendicato il generale Paolo Gerometta, decano dell’Arma, ricordando i suoi valori, «di ieri, di oggi e del futuro: rispetto, generosità, cortesia, autodisciplina». Nelle parole di Gerometta anche un richiamo all’attualità: «Noi non partecipiamo al ‘tutti contro tutti’, perché vogliamo essere un valore aggiunto nel servizio alla patria».

A seguire, la sfilata che ha percorso Viale della Vittoria, protagonisti la Fanfara e lo Squadrone a Cavallo del reggimento “Lancieri di Montebello”, la batteria a cavallo del reggimento “Voloire”, con al traino un pezzo d’artiglieria storico perfettamente funzionante, una pattuglia di cavalieri in uniforme storica dei Lancieri di Firenze, rappresentanze delle diverse associazioni combattentistiche e quasi 3000 radunisti. Dal cannone, trainato dai cavalli e fermato davanti alla tribuna, sono partiti colpi a salve, a chiusura del raduno. —

FRANCESCO DAL MAS

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