La bella favola di “Titù”: è a Treviso la scuola dove non si boccia
L’Home Schooling, più grande d’Italia, si trova a Treviso, in via Comunale delle Corti e il suo nome riprende un personaggio delle fiabe: un bimbo raccoglitore di stelle e di sogni.
La Scuola di Titù è una scuola parentale privata e si ispira ad un articolo della Costituzione italiana che prevede per un bambino la libertà di studiare a casa o in piccole strutture, purché ogni anno si sottoponga ad un esame nella scuola pubblica.
Nata nel 2013 dalla volontà tenace e fantasiosa di cinque genitori, finora non ha registrato alcuna bocciatura. Anzi, racconta il presidente Tommaso Da Villa, «le maestre ci hanno sempre fatto i complimenti per la preparazione dei nostri bambini, ammirando in modo particolare i disegni».
Questo percorso scolastico, ispirato alla pedagogia di Rudolf Steiner, mira a sviluppare tutte le potenzialità dei piccoli, inserendo materie e laboratori manuali, favorendo un clima che ricorda il nido familiare, stemperando i conflitti con il dialogo, valorizzando le emozioni in modo da attivare non solo la mente ma anche mani e cuore.
Così, mentre tante scuole d’infanzia e primarie della provincia soffrono per il calo di iscritti, la Scuola di Titù in sette anni è passata da 28 agli attuali 64 bambini suddivisi nelle classi d’infanzia (32), elementari (18) e medie (14).
Da un punto di vista giuridico è una cooperativa sociale onlus, senza scopo di lucro e si sostiene con le rette pari a 5 mila euro annui, cifra in linea con altre esperienze simili.
Ma ciò non basta a sostenere le spese e allora le famiglie si danno da fare allestendo mercatini, vendendo torte, preparando pizzi all’uncinetto.
C’è pure un gruppo manutenzione e quando si rompe qualcosa in poche ore il problema è risolto. Tutto a titolo gratuito poiché la parola d’ordine è “condivisione”. «I nostri figli stanno bene e noi genitori ci sentiamo parte di un gruppo che decide ogni cosa insieme» spiega Da Villa.
I bambini piangono quando si ammalano perché non possono andare all’adorata scuola, dove oltre alle materie classiche possono cimentarsi con opere di falegnameria, fare quella ginnastica speciale che si chiama euritmia, indossare l’abito di attore e interpretare una commedia brillante di Von Kleist com’è successo qualche giorno fa. Oggi sono 60 le famiglie che fanno riferimento alla Scuola di Titù e 80 i soci, perché qualcuno, pur non avendo più i figli iscritti, continua a rimanere legato alla realtà scolastica. Qui non trovano giudizi ma tentativi di inventare risposte creative.
Come è accaduto cinque anni fa quando dalla prima sede di viale della Repubblica la scuola si è spostata nelle ex Cantù, restaurate ad arte grazie all'impegno dei genitori e di tante ditte che hanno offerto finanziamenti e attrezzature. E c’è un modo per contribuire affinché questo sogno prosegua: sostenere Titù destinandole il 5 per mille. Informazioni 0422/308167.
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