Iozzino chiede la scarcerazione «Accusato di reati mai compiuti»

Il legale: «Nessuna prova dell’associazione di stampo mafioso, vogliamo un interrogatorio a Trieste»



«Il mio assistito, Francesco Salvatore Paolo Iozzino, si dichiara completamente estraneo a qualsiasi associazione delinquenziale e ai fatti che gli vengono contestati». A sottolinearlo il suo legale, l’avvocato Massimo Bissi del foro di Ferrara, con studio in piazza Sacrati. Dall’altro ieri Iozzino, residente a Resana, al confine con Castelfranco, è finito in carcere a Treviso, dopo essere stato arrestato in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Trieste.

«NULLA DA NASCONDERE»

È accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Di ciò dovrà rispondere davanti al giudice. «Iozzino si presenterà all’interrogatorio di garanzia perché non ha nulla da nascondere, in quell’occasione chiederemo immediatamente il riesame, e in particolare la scarcerazione tramite l’annullamento dell’ordinanza emessa», precisa l’avvocato Bissi. «Nell’ordinanza non è contestato il pericolo di fuga ma si allude al rischio di reiterazione di un reato che non è mai stato commesso, a livello indiziario non ci sono infatti elementi per sostenere alcun coinvolgimento del mio assistito nei fatti contestati, né c’è prova dell’esistenza dell'associazione di stampo mafioso».

INTERROGATO A TREVISO

Il legale vuole fare chiarezza: «All’interrogatorio di garanzia procederà ora il giudice del luogo della detenzione, dunque il tribunale di Treviso dove si trova il mio assistito. Vista la necessità di agire in tempi stretti è infatti probabile che il Gip di Trieste mandi una richiesta al giudice di Treviso per interrogarlo per suo conto, tramite l’istituto della rogatoria. Ma contiamo di essere interrogati presto anche dal pm di Trieste, titolare delle indagini, davanti al Gip di Trieste. È infatti probabile che il giudice di Treviso abbia a disposizione la sola ordinanza, mentre è bene andare alla fonte».

SCARCERAZIONE

Secondo l’avvocato Bissa non ci sarebbero gli estremi per mantenere in carcere Iozzino. «Dopo aver discusso sulla misura, tramite gli interrogatori confidiamo nella richiesta d'archiviazione da parte del Pm».

Quanto al precedente arresto di Iozzino, nel 2015, Bissi precisa di averlo «personalmente difeso in quell’occasione quand’era stato accusato di aver partecipato ad un furto ad un appartamento a Bologna. Il mio assistito è stato assolto con formula piena, per non aver commesso il fatto». L’avvocato ricorda che uno dei soggetti implicati nel processo, che invece era stato condannato per il furto, era in passato stato condannato per il coinvolgimento in un’associazione delinquenziale.

il riciclaggio

«Alcuni anni prima Iozzino era stato indagato per riciclaggio di soldi derivanti da un’associazione a delinquere. Ma anche in questo caso, è risultato essere lui vittima di usura. Va ricordato che anche in quell’occasione è stato assolto con formula piena dal tribunale di Cuneo».

L’avvocato è pronto: «Ci difenderemo, le accuse sono ancora una volta infondate. La nostra tesi è semplice, si basa sull'assenza di prove a carico del mio assistito. Siamo solo all'inizio, ma siamo fiduciosi in una pronta risoluzione del caso».

«Come amministrazione non abbiamo mai avuto segnalazioni», spiega Stefano Bosa, sindaco di Resana, dove Iozzino, tra i cittadini, era conosciuto solo di vista, «Complimenti alle forze dell’ordine per l’operazione che mira a far luce su una problema che riguarda la sicurezza del territorio». —



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