«Io, maestra in ruolo dopo vent’anni di lavoro precario»

Per alcuni si tratta della fine di un'odissea. Anni di precariato, tra supplenze a spezzoni, estati senza stipendio e richieste di disoccupazione. In alcuni casi pochi anni, ma si può anche arrivare fino a 20. C'è chi addirittura il primo contratto per una supplenza di un giorno l'ha firmato nel lontano 1987. Sono le insegnanti e gli insegnanti che ieri mattina si sono dati appuntamento all’istituto Palladio per il passaggio in ruolo previsto a metà settembre. Quest'anno toccherà a 396 insegnati trevigiani. Si è cominciato ieri mattina con l'assegnazione di 23 cattedre per le materne (di cui 7 di sostegno), 118 per le elementari (45 di sostegno). L'assegnazione verrà spalmata in due giorni, ieri quelli del “concorso Profumo”, oggi per le graduatorie ad esaurimento. E come tutti gli anni non sono mancate le polemiche.
Maria, 46 anni, ha messo piede per la prima volta a scuola nel lontano 1987 «Finalmente mi verrà data una cattedra, la mia vita cambierà. Non solo finalmente potrò dare una continuità al mio lavoro, con i miei bambini. Ma potrò accendere un mutuo, comprarmi un'auto». «Il mio primo contratto di supplenza risale al '91. Ora finalmente il posto fisso», dice Luana, 44 anni, «qualche rammarico per il fatto che prima di noi danno la cattedra a quelli del concorso, solo successivamente a quelli delle graduatorie che hanno molti più anni di precariato alle spalle. Ma così ha deciso il Governo».
Anna Piovesana nel curriculum ha 16 anni di supplenze: «Tre ore un giorno, tre ore l'altro. Impossibile chiedere un mutuo, ogni volta presentare domanda di disoccupazione d'estate, fare i conti con la restituzione del Tfr. Ora finalmente si potrà contare su uno stipendio fisso».
Ma non per tutti è andata così per le lunghe: Silvia Mei e Alessia De Santolo hanno alle spalle rispettivamente 4 e 3 anni di precariato. Poco rispetto alla media di molti colleghi. «Ci siamo specializzate nel sostegno e ci sono più immissioni in ruolo. Sarà un bel cambiamento, non solo per la sicurezza anche economica che comporta, ma anche per la stabilità psicologica di non doversi più domandare: e l'anno prossimo che classe avrò? In che scuola mi troverò?».
Quest'anno nella provincia di Treviso il Miur ha stabilito quasi 400 nuove cattedre a tempo indeterminato: oltre a quelle che verranno assegnate stamattina, poi toccherà a 102 immissioni per le scuole medie (di cui 39 di sostegno), 151 alle superiori (64 di sostegno). A queste si aggiungeranno le supplenze, almeno un migliaio che verranno assegnate tra il 5 e il 10 settembre.
«Ma in realtà quest'anno i posti a tempo indeterminato avrebbero potuto essere molto di più», spiega Michela Gallina, di Gilda Treviso, il sindacato degli insegnanti. «Bastava consentire il pensionamento della quota 96, di certo ci sarebbero stati almeno una decina in più di posti a tempo indeterminato». Oltre agli insegnati, in questi giorni sono assegnati i posti definitivi per il personale Ata: 52 collaboratori scolastici, un direttore dei servizi generali e amministrativi, 11 assistenti amministrativi, 5 assistenti tecnici, 3 addetti alle aziende agrarie e un guardarobiere.
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