Investì Serena, nessuno sconto in appello per Capretta

Confermata la sentenza di primo grado a 3 anni e 8 mesi. Il legale: «Ora la Cassazione»
Valentino Capretta nell’aula di tribunale al processo di primo grado
Valentino Capretta nell’aula di tribunale al processo di primo grado
VALDOBBIADENE. La corte d'Appello di Venezia ha confermato la condanna a tre anni e otto mesi (sei anni di sospensione della patente) per Valentino Capretta, il ventiduenne di Valdobbiadene che investì e uccise la piccola Serena un anno fa. Il ragazzo resterà agli arresti domiciliari. L'avvocato del ragazzo, Cristiana Polesel, ha annunciato ricorso in Cassazione. Il ventiduenne ieri pomeriggio si era presentato in Corte d'Appello a Venezia per assistere all'udienza. Se ne è andato via estremamente turbato al termine della lettura del dispositivo, che ha comunque tolto i cinque anni d'interdizione dai pubblici uffici.


«Una sentenza che certo non fa piacere - afferma l'avvocato Polesel - non avevo chiesto la revoca dei domiciliari e nei mesi scorsi erano stati liquidati 750.000 euro di risarcimento danni. Per questo speravamo che la sentenza di primo grado venisse rivista». Valentino Capretta in primo grado era stato condannato dal tribunale di Treviso a 3 anni e 8 mesi di reclusione per omicidio colposo aggravato per aver investito e ucciso Serena Dal Fabbro, 4 anni, mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali per mano al suo papà. Dopo l'incidente, non l'aveva nemmeno soccorsa. La difesa del ragazzo aveva puntato ad ottenere un ridimensionamento della condanna grazie al riconoscimento delle attenuanti generiche a fronte del risarcimento danni già elargito dall'assicurazione alla famiglia della piccola Serena che ammonterebbe attorno ai 740 mila euro.


Alla luce di quanto accaduto la difesa ha deciso di non chiedere la revoca degli arresti domiciliari disposti dal giudice ormai un anno fa. Il giovane oggi infatti usufruisce di un permesso speciale per recarsi nell'azienda in cui da oltre un anno lavora come operaio. Quella sera del 9 luglio la piccola, che frequentava l'asilo di S. Pietro di Barbozza, stava attraversando la strada con papà e sorella quando era piombata su di lei la macchina guidata da Capretta, che l'aveva scagliata a 50 metri di distanza. Era morta mezz'ora dopo all'ospedale di Montebelluna dove l'aveva portata l'ambulanza per un disperato tentativo di salvarle la vita. La macchina aveva proseguito la sua corsa dopo l'investimento e Valentino Capretta era tornato dopo alcuni minuti sul luogo dell'incidente. Per quanto riguarda la famiglia della piccola Serena, rappresentata dall'avvocato Fabio Giuggioli, è stata fissata per il prossimo autunno l'udienza della causa civile per ottenere il risarcimento stimato attorno ai 2 milioni di euro.


Intanto, come ha chiarito lo stesso avvocato difensore, i parenti della piccola hanno preferito rimanere fuori dalla questione penale in quanto soddisfatta dall'accertamento del grado di responsabilità e dalla ricostruzione dei fatti confermata dalle due perizie.

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