Invasione di cimici, donna chiama i vigili di Treviso: «Non esco di casa»

TREVISO. Autunno. Tempo di caldarroste, di foglie dorate, di profumo frizzante del vino novello. A rovinare l’affresco ci pensa, ogni anno, un ronzio molesto,seguito da quell’inconfondibile colpetto secco di quando si appoggia sul muro. È lei, la cimice: verde, inequivocabilmente brutta, puzzolente. I cuor di leone la eliminano a mani nude, gli schizzinosi con un fazzoletto, i pavidi implorando aiuto a una delle due categorie precedenti. Quest’anno però, tra città e provincia, è quasi un’invasione: sono tantissime, appollaiate su zanzariere, tende da esterno, panni stesi, muri.
Una donna che abita in strada Vicinale delle Corti, da tante ce n’erano, ha pure chiamato i vigili urbani: «Non riesco ad aprire le finestre, a uscire di casa», ha lamentato alla polizia, che non ha potuto che allargare le braccia e registrare la lamentela. Eccessi a parte, l’autunno 2016 sarà ricordato come la stagione delle cimici. Motivo? In realtà sono due: da una parte un settembre particolarmente mite, dall’altra una nuova declinazione di questo sgradevole insetto, la cimice asiatica, chiamata anche cimice cinese. Come è arrivata in Italia? «Si chiama globalizzazione degli insetti», spiega Simone Martini, entomologo consulente dell’Usl 9. Tant’è. Come distinguere la cimice orientale da quella nostrana? Se possibile è ancora più brutta: non è verde, ma marroncino (ovviamente se la si schiaccia, la puzza è identica). Note di costume a parte, la questione rischia di divenir seria: «Il caldo prolungato di questo settembre ha provocato questa situazione anomala», sottolinea Martini, «a questo va poi aggiunta la nuova specie di questo insetto proveniente dall’Asia».
Cosa dobbiamo aspettarci? Parola di entomologo: dobbiamo augurarci che venga freddo al più presto, che le temperature scendano sotto i dieci gradi. In realtà il caldo di questo settembre ha semplicemente prolungato il trasferimento della cimice dai campi (si tratta di insetti fitofagi, in altre parole di parassiti delle piante) alle case, dove cercano riparo per poter svernare in attesa della primavera, quando potranno ancora deporre le uova. Se ne stanno su muri, interstizi, finestre perché non è ancora arrivato il freddo a far da cesura: chi ha trovato riparo si salva (forse), chi è fuori muore. A questo quadro si aggiunge la cimice asiatica che ha di fatto raddoppiato le presenze: le due specie infatti non sono antagoniste, convivono perfettamente. Rimedi? «Si tratta di insetti fitofagi, di conseguenza non ci sono molti insetticidi a uso civile registrati per contrastare la cimice», continua Martini.
Che fare? «Sono efficaci i piretroidi», afferma. Il piretro è l’insetticida d’elezione contro le zanzare. Quindi, visto che questo caldo le fa sopravvivere più affamate che mai, si possono prendere due insetti con un unico insetticida. Poi, per i tanti che non vogliono correre il rischio di entrare in contatto con sostanze chimiche velenose, basta digitare sul web due parole: “cimici” e “rimedi”. Ce n’è per tutti i gusti: dall’acqua e sapone (che li secca), all’acqua e menta (che li scaccia). Provare per credere.
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