Fregona, elementare con quattro iscritti: nuova proroga per arrivare a 8

È l’esito dell’incontro di ieri tra il sindaco e la dirigente scolastica provinciale. De Luca: «Atto di resistenza civile a difesa della montagna e della sua comunità»

Francesca Gallo
Il sindaco di Fregona, Giacomo De Luca, davanti alla scuola elementare
Il sindaco di Fregona, Giacomo De Luca, davanti alla scuola elementare

Un salvagente per la prima classe elementare che rischia di saltare. È arrivata un’altra proroga, questa volta fino ad agosto, per trovare i quattro alunni mancanti per formare la prima a Fregona.

È quanto è stato deciso venerdì nel vertice tra il sindaco Giacomo De Luca e la dirigente scolastica provinciale Barbara Sardella. Una soluzione ponte che tuttavia non risolve del tutto il problema. Infatti, non sarà possibile creare la prima solo con quattro alunni.

Il colloquio

«Con la dirigente Sardella c’è stato un colloquio cordiale», spiega il sindaco De Luca, «ha dimostrato disponibilità, ha capito quali sono le nostre esigenze legate al fatto che siamo un paese montano. Ci ha dato tempo per trovare altri alunni. È un impegno che non è mai venuto meno e che ora incrementeremo. Non saremo comunque soli, in qualche modo si attiveranno anche loro. In pratica abbiamo tempo fino all’inizio del prossimo anno scolastico».

La dirigente scolastica Sardella ha assicurato che resterà in contatto con la scuola di Fregona e il suo dirigente per cercare di trovare una soluzione.

Attualmente gli iscritti sono quattro, un quinto è in bilico. Se anche quest’ultimo venisse confermato, ne mancherebbero ancora tre, per arrivare al numero minimo di otto, previsto dalla deroga per i comuni montani. Sulle prossime mosse il sindaco ha le idee chiare.

«Ora cercheremo di convincere quei genitori», anticipa De Luca, «che pur abitando a Fregona, hanno scelto altre scuole. Cercheremo anche di convincere quelli che lavorano in paese, ma abitano appena fuori Fregona».

Nella scuola primaria di Fregona c’è il tempo pieno, con il sabato libero, e vengono offerte diverse iniziative. Tra le misure messe in campo dal Comune anche la possibilità di attivare il servizio di trasporto scolastico non solo dalla zona industriale, ma anche direttamente nelle abitazioni degli scolari per venire incontro ai tempi di lavoro dei genitori.

Resistenza civile

La battaglia del sindaco De Luca ha un obiettivo più ambizioso di quello di salvare un servizio educativo. La considera, infatti, un atto di resistenza civile a difesa della montagna e della sua comunità.

«Dobbiamo contrastare lo spopolamento e difendere i servizi essenziali» spiega il primo cittadino, «ci troviamo in un comune montano che vive un significativo spopolamento. Bisogna cambiare rotta nell’interesse non solo dei fregonesi, ma anche per la difesa della nostra montagna».

Le conseguenze dello spopolamento dei comuni montani sono molteplici. Innanzitutto, c’è una perdita di identità culturale e tradizioni locali. I paesi di montagna spesso hanno una storia e una cultura uniche, che rischiano di scomparire quando la popolazione diminuisce. Il calo della popolazione può portare alla chiusura di scuole, negozi e servizi pubblici, rendendo la vita quotidiana ancora più difficile per coloro che rimangono.

«Proprio per questo mi faccio forte di essere un comune montano e del diritto di non spopolare la montagna», conclude De Luca.

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