Interrogatorio per due degli accusati. La difesa di Ozuna: «Sono sconvolto, non c’entro nulla»

Anche Toluwaloju Ade Mclinkspual ha risposto alle domande del magistrato. Per entrambi, i legali hanno chiesto un’attenuazione della misura cautelare

Margherita Bertolo
L’avvocato Alessandra Rech, difensore di Angelo Riccardo Ozuna
L’avvocato Alessandra Rech, difensore di Angelo Riccardo Ozuna

«Il ragazzo è sconvolto e fornisce una versione diversa, dall’accusa di aver partecipato all’omicidio». Così l’avvocato Alessandra Rech, difensore di Angelo Riccardo Ozuna, indagato insieme ad altri due ragazzi per l’omicidio di Francesco Favaretto, al termine dell’interrogatorio del giudice per le indagini preliminari Carlo Isidoro Colombo.

Anche Toluwaloju Ade Mclinkspual ha risposto alle domande del magistrato. Per entrambi, i legali hanno chiesto un’attenuazione della misura cautelare – gli arresti domiciliari o l’obbligo di firma – finché le indagini saranno in corso.

È quanto emerge al termine degli interrogatori di garanzia di Angelo Riccardo Ozuna, operaio diciottenne di Treviso, e Toluwaloju Ade Mclinkspual, studente diciannovenne di Ponte di Piave: i due giovani arrestati, insieme ad un quindicenne trevigiano, per l’omicidio di Francesco Favaretto, 22 anni, lo scorso 12 dicembre in via Castelmenardo.

 

Davanti, il giudice per le indagini preliminari Carlo Isidoro Colombo
Davanti, il giudice per le indagini preliminari Carlo Isidoro Colombo

Ozuna rivendica la propria versione dei fatti

Angelo Riccardo Ozuna ha fornito al magistrato una versione diversa dei fatti, rivendicando la propria estraneità: «Questa è una ingiustizia, chi ha accoltellato deve star dentro, non io che non ho fatto niente». A riportare le sue parole è Alessandra Rech, al termine dell’interrogatorio avvenuto questa mattina, martedì 24 dicembre, nel carcere trevigiano di Santa Bona.

Il giovane, accusato insieme agli altri due ragazzi per l’omicidio, sostiene di essersi trovato lontano dal gruppo mentre Favaretto accusava i colpi mortali. «Si sente estraneo alle circostanze perché, anche dai video, risulta che dopo un primo approccio si è allontanato» afferma l’avvocato Rech. E aggiunge: «La sua versione è che nega la partecipazione diretta all'accoltellamento: quando se ne è andato via Favaretto era in piedi, parlava con le ragazze».

Questa è la versione di Ozuna, riferita al magistrato. Ora le sue dichiarazioni verranno confrontate con quelle di tutti gli altri indagati, e con le immagini della videosorveglianza raccolte in questi giorni.

Ozuna: «Nessun interesse per la droga»

Il diciottenne ha pure dichiarato di essere lontano dal mondo droga. Quando è stato rintracciato, a Cremona, il giovane avrebbe riferito alle forze dell’ordine proprio questo elemento, legato anche ai controlli richiesti nei cantieri.

Così pure ha negato che l’incontro con Favaretto, noto per l’attività di piccolo spaccio, fosse pianificato: «Non era una riunione, non si erano messi d’accordo per andare lì e trovarsi con quel ragazzo» riferisce l’avvocato Rech.

 

Angelo Riccardo Ozuna, indagato insieme ad altri due giovanissimi per l'omicidio di Francesco Favaretto
Angelo Riccardo Ozuna, indagato insieme ad altri due giovanissimi per l'omicidio di Francesco Favaretto

La richiesta di attenuazione delle misure cautelari

Nel frattempo, dopo l’interrogatorio di garanzia e la convalida del fermo, la difesa chiede un’attenuazione delle misure cautelari: «Chiederemo una modifica della misura, in termini di arresti domiciliari oppure obbligo di firma». Un’istanza analoga verrà presentata dall’avvocato Valentina Pignata, difensore di Toluwaloju Ade Mclinkspual.

Lo stato d’animo: «Sconvolto»

Intanto, a poco più di 24 ore dalla morte di Francesco Favaretto e dalla conseguente accusa di omicidio volontario, si fa strada sempre più la consapevolezza della gravità della situazione. «Il ragazzo è sconvolto, anche per la sua famiglia, e vede tutto ciò come qualcosa di più grande di lui» riferisce Rech. «È mortificato – aggiunge l’avvocato – e afferma che mai si sarebbe aspettato una cosa simile».

A fare luce sulla vicenda, saranno inevitabilmente le indagini che coinvolgono complessivamente una decina di giovanissimi. Nel frattempo, la città rimane attonita di fronte ad una giovane vita strappata da tanta violenza.

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