Intero vigneto depredato Via 300 piante di prosecco

Susegana, Giuseppe Bazzo accusato di aver piantato nel suo terreno le viti rubate Il furto era avvenuto di notte nella tenuta dell’azienda agricola di Tania Tonon
Di Fabio Poloni

SUSEGANA. Sparite. Trecento piante di prosecco, interrate da pochi giorni, sparite: sradicate e rubate da ignoti. Era l’aprile del 2010 quando Tania Tonon, imprenditrice vinicola, fece l’amara scoperta. Non finì lì: la donna scoprì che le piante erano finite su un altro terreno poco distante dal suo, pronte per diventare il vigneto di qualcun altro. Quel qualcun altro ha un nome, secondo la Procura della Repubblica di Treviso: Giuseppe Bazzo, 53 anni, finito a processo con l’accusa di ricettazione.

Una vicenda decisamente particolare, un furto sui generis commesso da ignoti a danno dell’imprenditrice. La donna, dopo l’amara sorpresa del vigneto completamente rubato, aveva scoperto dov’erano finite le sue giovani viti e aveva avvertito i carabinieri. All’arrivo dei militari sul luogo del misfatto, però, ecco un’altra sorpresa: le circa trecento “barbatelle” di prosecco erano sparite quasi tutte, ne erano rimaste una manciata. Forse il ladro o l’acquirente si erano accorti di esser stati scoperti e avevano tentato di far sparire la insolita refurtiva.

Il valore di mercato non è altissimo, circa un migliaio di euro in tutto. Dietro, però, c’è anche il lavoro per piantare tutte le barbatelle e potarle. Quando, un paio di giorni dopo la messa a terra, la donna e il marito sono andati al vigneto con l’autobotte per l’irrigazione, le piante non c’erano più.

Non ci sono prove che l’imputato, Giuseppe Bazzo, sia il ladro delle piante. La Procura, comunque, gli contesta l’acquisto «da provenienza illecita». Assistito dall’avvocato Luisa Osellame, Bazzo intende dimostrare la propria innocenza nel corso del dibattimento processuale. Ieri a testimoniare è stata chiamata proprio la vittima del furto, che ha raccontato al giudice i dettagli di quella beffa: trecento piante sparite nel nulla. Anzi, nel terreno poco distante, come ha scoperto lei stessa poco dopo, quando si è messa a cercare. «Erano proprio le mie piante, le ho riconosciute dalla potatura». Aveva sospettato che l’autore potesse essere qualcuno della zona, intenzionato a utilizzare le piantine nel suo vigneto o a rivenderle.

Il “colpo” era stato messo a segno quasi certamente di notte, nel terreno di proprietà dell’azienda agricola di Tania Tonon sulle colline vicino al castello di San Salvatore, a Susegana. Il vigneto si trova in un’area di campagna isolata: i ladri di viti hanno potuto agire indisturbati.

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