Internet, a Treviso il wi-fi gratuito

A Treviso arriva il wi-fi gratuito. Sei le piazze dove cittadini e turisti potranno connettersi con computer, smartphone o altri dispositivi per la navigazione su internet: piazza dei Signori, piazza Borsa, piazza San Vito, piazza Duomo, piazza Pio X, piazza Vittoria. Alla lista si aggiungono anche i Giardinetti di Sant'Andrea.
La connessione sarà consentita solo per due ore al giorno per ciascun utente. Il collegamento è attivo dalla tarda mattinata di ieri e già qualche ragazzo è riuscito fin dai primi minuti a registrarsi. Nelle piazze coinvolte c'è un cartello che avvisa della disponibilità del servizio. Ogni area è stata dotata di un'antenna (in piazza Vittoria ne sono state messe due): il segnale infatti copre un raggio di minimo 50-60 di metri (in linea di massima i locali e gli appartamenti sulla piazza non dovrebbero quindi ricevere il segnale).
Due i passaggi per utilizzare il servizio. Occorre in prima battuta registrarsi (procedura da compiere solo la prima volta). Lo si può fare da casa, collegandosi al sito www.trevisowifi.it, dove comparirà una schermata con nome, cognome, email, numero di cellulare e la password che si intende utilizzare per gli accessi futuri. Una volta inviato il modulo, verrà assegnato automaticamente un codice alfanumerico che dovrà poi essere spedito via sms al numero 349.5984739 per la conferma della registrazione.
Gli stessi passaggi potranno essere compiuti direttamente nelle piazze: quando si cercherà di aprire una pagina web qualsiasi compare la schermata con il modulo da compilare. Chi invece non possiede una scheda sim italiana, ad esempio i turisti, dovrà andare all'Urp di Ca' Sugana per la registrazione. Solo dopo aver compilato il modulo sarà possibile navigare, ovviamente dopo aver inserito nella schermata di accesso Treviso wifi il nome utente (il numero di cellulare) e la password specificata al momento dell'iscrizione. Limitato al momento l'afflusso di connessioni: ogni antenna wifi consente infatti la connessione di circa 30 utenti contemporaneamente (200 per tutto il sistema), con margini di miglioramento dopo i primi mesi di sperimentazione.
La banda è di 1 mega per utente, tarata per dare la precedenza alla navigazione più che per scaricare file grossi (ad esempio filmati). La limitazione di due ore serve inoltre a impedire che pochi utenti monopolizzino l'intero sistema. «Questo è un primo passo - dice l'assessore all'Informatizzazione Fulvio Zugno - vogliamo verificare quali risultati abbiamo e poi magari estenderemo l'area di copertura anche alla Pescheria o a Madonna Granda».
Il costo? Per la fornitura e l'assistenza l'amministrazione ha stanziato 40.320 euro, a cui si aggiungono 10.100 euro per la gestione di un anno in via sperimentale del servizio. La connessione costa all'amministrazione 975 euro al mese (Fastweb). Fra gli obiettivi quello di creare una rete, magari con altre città della provincia dove esiste il servizio, per un accesso con un'unica password. Intanto si sta pensando di unire questo servizio con il wi-fi già presente in biblioteca comunale.
Per motivi di sicurezza legati a norme antiterrorismo nel 2006 in Italia è entrato in vigore il cosiddetto decreto Pisanu che, tra le tante norme sulla sicurezza, impone l'obbligo al gestore privato che installa una rete locale Wi-Fi di chiederne preventivamente l'autorizzazione alla questura. Tale situazione è cambiata durante l’ultimo governo Berlusconi, che, non prorogando il decreto, ha liberalizzato l'accesso Internet tramite Wi-Fi a partire dal 1° gennaio 2011.
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