Insegnanti in coda per il test a Treviso, afflusso record per 1.684
Si sono presentati in auto al nuovo punto di accesso diretto della Madonnina. Ben 900 i tamponi somministrati ai vacanzieri di rientro da regioni e Paesi a rischio

TREVISO
A due settimane esatte dal suono della prima campanella dopo il lockdown s’intensifica l’adesione allo screening sierologico per il Covid da parte di docenti e ausiliari che prenderanno servizio nelle scuole della Marca. Dopo una timida partenza il 24 e 25 agosto, ieri nei 6 punti prelievo attivati dall’Usl 2 oltre 1.000 docenti. Alle 18.30 già 1.073 test processati di cui 8 sono risultati positivi al Covid e sottoposti a esame di conferma. In serata raggiunti i 1.684 esami.
AFFLUSSO RECORD
«Un afflusso record che abbiamo cercato di gestire al meglio rafforzando le linee di prelievo e il personale in campo» commenta il direttore della Prevenzione Stefano De Rui. Alla Madonnina di Treviso lunga fila d’auto fino alla rotonda esterna per il test in drive-in e persone in coda all’ingresso, alle Malattie Infettive del Ca’ Foncello è stata aperta la tensostruttura per accogliere oltre 80 persone quando è iniziato a piovere, a Castelfranco adesione eccezionale tanto che l’Usl ha raddoppiato gli infermieri, a Conegliano è stato dato ordine di dirottare eventuali code a Vittorio Veneto per far defluire i professori in attesa, più scorrevole invece la situazione all’ospedale di Oderzo. «La maggior parte delle persone si è concentrata nella prima ora di apertura» aggiunge De Rui «nessuno è stato mandato a casa, si tratta di un lavoro imponente perché parliamo di 18 mila test sierologici da eseguire, cerchiamo di fare del nostro meglio e potenzieremo anche la logistica dove possibile». Il controesodo di fine estate e il conto alla rovescia per la ripresa delle lezioni ha portato a un’impennata di richieste del test gratuito pungi-dito per gli insegnanti. È questione di pochi minuti farlo, ma la grande mole di utenti, che si è riversata nel primo pomeriggio ha generato un notevole ingorgo. Le operazioni iniziate alle 14 sono andate avanti fino alle 20.
PUNTI SCREENING RAFFORZATI
«Abbiamo 18 mila tra docenti e ausiliari chiamati a fare il test, il fatto che molti medici di famiglia non abbiano accettato di fare lo screening nel loro ambulatorio porta molte persone a rivolgersi ai nostri distretti» sottolinea il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi, prevedendo che sul totale dei partecipanti al test sierologico, 5 mila utenti verranno seguiti dal loro curante, ma i restanti 13 mila verranno assorbiti dai punti screening attivati dall’azienda sanitaria che li ha portati da 4 a 6. «Essendo ad accesso diretto abbiamo rafforzato i nostri punti di erogazione ma i numeri sono importanti, se necessario vedremo di rafforzare ancora la nostra attività» spiega Benazzi «chiediamo un po’ di pazienza, stiamo cercando di rispondere a tutte le richieste facendo del nostro meglio».
OLTRE 2 MILA TAMPONI
A fine giornata i test eseguiti dall’Usl 2 per rispondere a vacanzieri di rientro, cittadini con sintomi sospetti e docenti, ha superato le 2 mila unità. Ieri mattina nei 4 punti aperti per chi torna da Croazia, Spagna, Malta, Grecia e Sardegna sono stati fatti 900 tamponi. Nel pomeriggio è partita la campagna screening sui lavoratori del settore scolastico che proseguirà fino al 6 settembre. «Dalle 7 alle 13 il nostro personale è concentrato sulla linea di tamponi ai vacanzieri, nel pomeriggio è impegnato sul fronte dei test sierologici rapidi agli insegnanti. L’impegno è massimo». —
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