Incidente mortale sul lavoro a Resana, s’indaga per omicidio

Il Comune attiva un conto corrente per aiutare la famiglia dell’operaio dell’Europe Meat morto in azienda
DePolo Resana incidente mortale sul lavoro vittima precipitata dal tetto
DePolo Resana incidente mortale sul lavoro vittima precipitata dal tetto

RESANA . Una raccolta di fondi per aiutare la famiglia di Umberto Simioni, l’operaio di 46 anni di Resana precipitato martedì dal tetto del capannone dell'azienda EuroMeat. A promuoverla il sindaco Stefano Bosa e l'amministrazione comunale attraverso il conto corrente intestato all'associazione Cuore Amico.

«Non fiori ma opere di bene: in questo caso l’opera di bene consiste nell'aiutare i tre figli rimasti orfani del papà», dichiara Bosa, « l'intera comunità di Resana è rimasta molto colpita da questo grave lutto e noi non possiamo fare altro che rimanere vicini ai familiari». Simioni lascia la moglie Annamaria e i figli Mattia, Nicola e Sara: i versamenti possono essere fatti con bonifico alla filiale di Castelminio del Credito Trevigiano (Iban IT75J0891761 980002003318637), ma si potrà contribuire anche al momento delle esequie che probabilmente si terranno lunedì prossimo nella chiesa parrocchiale di San Marco, dove risiede la famiglia Simioni.

Ieri il pm Mara De Donà ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti di ignoti su questo ennesimo incidente sul lavoro, disponendo l'autopsia sul corpo, incarico che sarà affidato in queste ore. Le indagini intendono far luce sulla dinamica dell’infortunio mortale Pare che Simioni avesse adottato tutte le misure di sicurezza per intervenire sul tetto: doveva provvedere alla manutenzione di uno dei motori delle celle frigorifere dell'azienda che produce carne fresca e surgelata. Aveva deciso di approfittare delle prime ore della mattinata, quelle più fresche.

È salito sulla copertura transitando sulle passerelle che permettono di accedere ai macchinari, ma per cause ancora da determinare (forse un malore o una banale perdita di equilibrio) è caduto sulle lastre in fibrocemento, aprendo con il suo peso uno squarcio da cui è caduto per circa 10 metri: è finito sul pavimento di una azienda confinante muro a muro con la sua, l' autofficina Antonello. È stato il personale di quest'ultima ad accorgersi della tragedia, appena arrivato in azienda, e a dare l'allarme.

Ma per Simioni, purtroppo non c'era più nulla da fare. Il fatto che avesse, come pare, messo in atto tutte le procedure di sicurezza, confermerebbe quanto detto nell'immediatezza dell'incidente da chi lo conosceva bene sotto il profilo professionale: Simioni era una persona esperta, da circa un anno e mezzo era alle dipendenze dall'azienda di via Roma, lasciando il suo precedente lavoro di caldaista.
 

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