Piper fuori pista col carrello rotto al Canova. E’ stata colpa della manovra

L’indagine sull’incidente aereo senza feriti avvenuto lo scorso novembre allo scalo di Treviso. L’Agenzia nazionale per il volo ha concluso gli accertamenti

Federico De Wolanski
Il velivolo dopo l'incidente
Il velivolo dopo l'incidente

Si è fatta chiarezza sull’incidete aereo – fortunatamente senza feriti – che ha tenuto bloccato l’aeroporto Canova di Treviso per una giornata intera nel novembre scorso, quando un piper in atterraggio dopo un volo partito dalla Francia finì fuori pista dopo o la rottura di uno dei carrelli.

Sulla base di rilievi, tracciati radar e informazioni fornite dallo stesso pilota del velivolo, l’autorità aeroportuale ha chiarito come l’incidente sia stato causato da un errore di manovra del pilota. Più precisamente «dal contatto energetico e asimmetrico dell’aeromobile con la pista, dovuto ad una tardiva applicazione della richiamata per l’atterraggio. Si ritiene» hanno specificano i tecnici, «che la limitata abitudine del pilota a condurre avvicinamenti strumentali in relazione alle condizioni meteo».

Era il 28 novembre dell’anno scorso. L’aereo una volta arrivano in vista della pista dello scalo trevigiano dopo un volo eseguito in buona parte con autopilota ha iniziato le procedure di avvicinamento. «Il pilota ha riferito» spiega l’Agenzia nazionale per il volo, «che gli istanti necessari all’acquisizione dei riferimenti visivi, hanno comportato che venisse iniziata con leggero ritardo la richiamata per l’atterraggio».

Questo ritardo ha comportato un elevata inclinazione di discesa negli attimi antecedenti al contatto. «Inoltre» hanno spiegato i tecnici, «l’assetto dell’aeromobile era leggermente inclinato a destra per correggere il lieve disassamento dall’asse pista».

Questa posizione ha determinato un atterraggio pesante asimmetrico con conseguente rottura della gamba carrello destra che ha fatto appoggiare la fusoliera sulla pista portando il velivolo ad uscire da questa fermandosi, fortunatamente, sull’erba senza conseguenze se non i danni all’aeroplano.

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