In ricordo di Igor il saluto dei compagni sul sito della scuola

villorba
Tutto l’istituto superiore abbraccia, nel ricordo dei giorni di scuola trascorsi insieme, Igor Ojovanu, lo studente lavoratore ventenne dell’Ipsia Giorgi, vittima della mattanza di Fontane, sabato 29 settembre, accoltellato alle spalle. Il ritratto di Igor, che quest’anno era iscritto all’ultimo step dell’indirizzo di elettronica del Giorgi e che a giugno avrebbe affrontato l’esame di maturità, è stato pubblicato sabato in primo piano nella home page del sito dell’istituto scolastico.
Uno “Zibaldone” di riflessioni sulla tragedia che ha raggelato l’intera scuola.
I ricordi dei giorni in classe, gli aneddoti felici e le grandi speranze, le preghiere di dolore riempiono l’intera pagina web.
Sopra l’onda dei ricordi c’è una foto in bianco e nero di Igor che sorride e mostra la sua mano, con il pollice sollevato in segno di approvazione. «Una cosa del genere si vede solo nei peggiori film al cinema – scrivono gli studenti e i professori della scuola – Ed è proprio una scena da film dell’orrore che ci ha privato di uno dei più bei sorrisi del corso serale. Da quel momento Igor non è più tra i banchi di scuola. Non ci vizia più con la sua timidezza. Celata da una costante positività e forza di volontà».
Insomma, il ricordo di un compagno alla pari, uno che si era saputo far amare e che per i compagni era una presenza importante al di là delle remore che alcuni hanno per chi viene da un mondo e una educazione diversi da quelli “trevisani”.
Tanti i pensieri on line pubblicati sulla bacheca elettronica per non dimenticarlo mai più. Era uno studente lavoratore, Igor, come tantissimi allievi delle sezioni del Giorgi serale, e a quel diploma aveva probabilmente legato un sogno di promozione economica e sociale: «Con le spalle larghe di chi nella vita ancora così acerba ha dovuto guadagnarsi tutto», scrivono infatti di lui compagni e professori.
Amava lo sport, Igor. Era un velocista e aveva come mito Bolt e altri cento e duecentometristi: «Ma la morte l’ha raggiunto per mano di chi non ha avuto alcun rispetto nei confronti della vita. Nessuna umanità».
L’istituto nella lunga lettera ricordo riversa l’abbraccio più grande alla famiglia di Igor, colpita dal dolore ma non solo: «Anche ai nostri studenti e agli amici di Igor che da oggi hanno il difficile dovere di guardare avanti con l’enorme peso di un terrore che acceca - si legge nel commosso ricordo stilato da compagni e insegnanti – Vi aspettiamo ragazzi per coltivare il coraggio di continuare e vincere insieme contro ogni odio e intolleranza».
A seguire, tante gocce di ricordi di scuola. Pensieri sparsi scritti per mano di 12 compagni di classe di Igor: «Caro Igor, ti ho conosciuto appena un anno fa. Anche tu avevi intrapreso il duro percorso fatto di studio e lavoro. Mi sembra impossibile che tu non ci sia più. Ci siamo salutati venerdì sera e ora il tuo banco è vuoto», scrive, commosso, Roberto.
«Mi avevi chiesto diversi consigli e io come un fratello maggiore te li ho dati – scrive invece Alessandro - La tua voglia di realizzare qualcosa di grande era forte». —
Alessandra Vendrame
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