Imballaggi all’avanguardia Amazon studia da Pianca

A Gaiarine i manager del colosso di Seattle per copiare il loro nuovo impianto un sistema su misura che abbatte del 95 per cento l’uso delle materie plastiche
Di Serena Gasparoni

Il colosso americano della logistica guarda al genio trevigiano. I manager di Amazon sono venuti direttamente da Seattle per “copiare” il nuovo impianto di imballaggio sviluppato da Pianca spa, l’azienda di arredamento di Gaiarine, con più di sessant'anni di storia. Un’idea che rivoluziona il modo di impacchettare e spedire gli arredi che quotidianamente escono dai magazzini: un imballaggio su misura, per rispettare l’ambiente, che abbatte del 95% l’utilizzo delle materie plastiche. Metri di plastica e scatole di polistirolo per proteggere oggetti anche piccolissimi. Uno spreco enorme, dal punto di vista economico e che danneggia inutilmente l’ambiente.  

Aldo Pianca, amministratore delegato di Pianca Spa, azienda da 65 anni nel settore arredamento, nel cuore del distretto trevigiano del mobile, che ha chiuso il 2013 con un fatturato di  35 milioni, ha voluto spingere sull’acceleratore dell’innovazione per dare un ulteriore valore aggiunto ai quei prodotti di design made in Veneto che l’azienda esporta in oltre 50 paesi. Inventando un nuovo sistema di imballaggio che riduce gli sprechi.  «Nonostante un settore in contrazione da anni come quello del mobile, crediamo nella necessità di investire in innovazione», afferma Aldo Pianca.

Anche Pianca Spa ha affrontato negli anni passati gli effetti della crisi dei consumi, vedendosi costretta a ricorrere agli ammortizzatori sociali, per attutire gli effetti di cambiamenti economici che hanno decimato le aziende del distretto. Ma ha saputo rialzare la testa, investire in ricerca e sviluppo, per innovare non solo l’estetica dei suoi prodotti ma anche i processi produttivi. Il nuovo sistema di imballaggio permette l’eliminazione degli sprechi di cartone (riciclato) con cui l’azienda confeziona ogni pezzo, attraverso la scansione tridimensionale dell’oggetto e il posizionamento all’interno dell’imballo confezionato su misura di piccoli cuscinetti antiurto, con il minimo impiego di sostanze plastiche e non riciclabili.

Un meccanismo complesso che avviene tutto tra le quattro mura stabilimento di Gaiarine e che ha subito catalizzato l’interesse del colosso della logistica di Seattle che è venuto a Treviso per studiare il complesso sistema che consentirebbe loro, che spediscono milioni di pacchi in tutto il mondo, non solo di diventare un po’ più “green” ma anche di risparmiare qualche dollaro. «Crediamo sia indispensabile intervenire anche sui processi produttivi in termini di efficienza e di rispetto per l’ambiente. Valori che anche il consumatore apprezza e che costituiscono un atout importante per i nostri prodotti. Anche questo è made in Italy», continua Pianca.

L’azienda trevigiana si conferma così all’avanguardia nello sviluppo di soluzioni eco-sostenibili in ogni fase della lavorazione. Ma questa per Pianca è solo l’ultima di una serie di soluzioni adottate per la riduzione dell’impatto ambientale della produzione e dei prodotti stessi. Ad esempio gli stabilimenti di Gaiarine sono energeticamente autosufficienti al 60% grazie all’impiego di pannelli fotovoltaici e gli scarti di lavorazione vengono utilizzati per produrre l’energia con cui scaldare i forni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso