Il Tv3: «Non tocca a noi rimborsare l’Iva»
CASTELFRANCO. «Il Tv3 non rimborserà l'Iva ai cittadini». Sono le parole del direttore del Consorzio Tv3 Paolo Contò. Era stato il movimento politico L'Altra Italia a lanciare la class action per chiedere il rimborso dell'Iva pagata negli ultimi 5 anni dai contribuenti della Castellana sulla bolletta per i rifiuti. Un rimborso dovuto in virtù di una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 3756 del 9 marzo 2012). Una sentenza con cui viene sancita l'illegittimità di assoggettare all’Iva del 10% la tassa sui rifiuti. «La sentenza della Corte di Cassazione favorevole al rimborso non si riferisce alla tariffa puntuale applicata con fattura dal sistema Contarina», spiega Contò, «ma alla tariffa presuntiva prevista del decreto Ronchi. Questo va detto con chiarezza. Il consorzio è un falso obiettivo perché ogni ente che incassa Iva la consegna allo Stato e, quindi, se qualcuno dovesse restituirla è impegno dello Stato farlo, non del Tv3. Da noi la fattura media per famiglia è di 149 euro all’anno e l’Iva al 10% determina un carico possibile inferiore ai 15 euro ogni anno, ossia al massimo tra i 70 e i 75 euro pagati di Iva in cinque anni. Non 500 euro come è stato detto. Tra l’altro, per avere questi soldi, ogni famiglia dovrebbe affrontare il costo dell’assistenza legale e va da sé che più elevato dovesse essere il numero dei partecipanti alla class action minore sarebbe l’importo di ogni famiglia. Strumento importante la class action, ma nel caso degli utenti Contarina non si tratta di un diritto violato e sarebbero soldi del tutto buttati, perché la sentenza della Cassazione è chiara e non riguarda la tariffa puntuale». Tuttavia L'Altra Italia è decisa ad andare fino in fondo. La questione potrebbe finire tranquillamente con un ulteriore contenzioso legale tra i cittadini e il consorzio.
Daniele Quarello
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