Il tuffo e il colpo alla testa al fiume con gli amici Ora rischia la paralisi

Gravi le condizioni del ragazzo di 22 anni che stava per annegare nel Meduna a Cordenons Si temono lesioni spinali

CASTELFRANCO

Ci sono seri problemi alle gambe per G.B., 23 anni, il ragazzo che sabato scorso stava per morire annegato sul fiume Meduna, nella zona delle grave di Cordenons, e che è stato salvato dagli amici e dagli operatori del 118 che hanno praticato le attività rianimatorie. Da quanto si apprende da fonti ospedaliere rischia la paralisi, o quanto meno di non poter deambulare in modo corretto. Nella ricostruzione in mano ai soccorritori, il 23enne castellano, tuffandosi, ha sbattuto violentemente la testa sul fondale, e a quel punto non è più riemerso, probabilmente perché svenuto: sono stati due amici che erano con lui a tuffarsi per primi e a recuperarlo quasi subito, mentre la corrente lo stava trascinando a valle, e quindi ad affidarlo ai sanitari.

G.B. era cosciente quando è stato sottoposto a rianimazione cardiopolmonare, e non ha subito alcun arresto cardiaco. A Udine è stato ricoverato nell’unità spinale dell’ospedale Santa Maria della Misericordia solo in un momento successivo. Il peggioramento delle sue condizioni era avvenuto già sabato sera, quando i medici che lo avevano in cura all’ospedale di Pordenone, dove nel frattempo era stato trasferito da Cordenons, avevano deciso per il ricovero a Udine in elicottero, avvenuto quando era già buio, grazie al fatto che l’elisoccorso di Elifriuli è abilitato a volare nelle ore notturne. Questo aspetto ha consentito di guadagnare tempo prezioso per dare la possibilità a G. B. di farsi ricoverare all’unità spinale più velocemente. La vicenda è stata seguita da agenti della polizia in forza alla questura di Pordenone, che non hanno ravvisato risvolti penali nei comportamenti degli amici. Un mese fa circa, più o meno nella stessa zona, era deceduto dopo una settimana di agonia, un adolescente di origini africane. A Castelfranco la notizia ha destato molta apprensione. Il sindaco Stefano Marcon non conosce personalmente il ragazzo né la sua famiglia. «Attendiamo notizie importanti da Udine, augurandoci che il giovane si riprenda molto presto. In questo momento voglio solo esprimere la vicinanza mia personale e della comunità all’indirizzo del 23enne». —



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