Il triangolo del degrado a Montebelluna: lo spaccio in bici diventa “take away”

Denunciate cessioni tra stazione e condominio Guarda. Cittadini furiosi: Comune assente, protestiamo in municipio 

MONTEBELLUNA. «Adesso lo spaccio si svolge così: arriva la macchina del cliente, si ferma, dopo un po’ arriva un pusher in bicicletta e dà la dose»: così è stato descritto lo spaccio della droga che avviene in quello che è stato definito il “Triangolo delle Bermude” l’altra sera nell’incontro sulla sicurezza organizzato da Giulio Guarini e Michele Solbiati, con Francesco Indiano a fare da moderatore. Un triangolo che ha come vertici la stazione, la zona del condominio Guarda e il parco Manin, che in mezzo comprende piazza Vienna, non tanto la parte adibita a parcheggio sud, bensì la piazzetta interna dove si affacciano i condomini e il parcheggio a nord. È stata definita la zona più a rischio in centro città, poco vigilata e poco curata.

C’era una quarantina di persone l’altra sera alle opere parrocchiali, tra loro due consiglieri comunali del Pd e uno del M5S, un presidente di comitato civico (Biadene-Pederiva), il capogruppo degli alpini, il gestore del cinema all’aperto al parco Manin, una ex assessore, una ex consigliera comunale. Mancavano tutti quelli della maggioranza e una parte consistente delle opposizioni. Anche i presidenti dei comitati civici hanno disertato.

A puntare il dito è stato Giulio Guarini, che ha messo nel mirino il sindaco Marzio Favero affermando che «in questo suo secondo mandato ha in mente solo gli interventi a Villa Pisani e alla Barchessa Manin» e trascura il resto, a cominciare dalla sicurezza, e ha suggerito di protestare sotto il colonnato del municipio.

Ha messo sotto accusa anche la mancata integrazione dell’organico della polizia locale (11 effettivi, un distaccato ad altro ufficio, due amministrative). «Io che abito ai margini del parco Manin vedo stazionare sempre un gruppo di immigrati che fanno i loro bisogni a cielo aperto – ha detto Giorgio Gallina – vanno avanti a indietro in bici, lasciano bottiglie di vetro e lattine a terra e nessuno fa niente». «Io che abito in piazza Vienna – gli ha fatto eco Luciano Fabretto – vedo anche di peggio.

Vediamo i senegalesi arrivare in bici a spacciare droga, troviamo la piazzetta interna piena di rifiuti. Noi avvertiamo i carabinieri, che intervengono, cerchiamo di tenere curato tutto, ma dall’amministrazione comunale non abbiamo alcun sostegno». 

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