Il trekking di Grisport scala il fatturato Più dieci per cento

CASTELCUCCO. La sua è una crescita decisa, sostenuta da una strategia definita: puntare su un marchio riconoscibile per offrire i propri prodotti nei mercati di tutto il mondo. Un piano che Grisport, colosso di Castelcucco specializzato nella realizzazione di scarpe da trekking, ha iniziato ad adottare quando il lavoro come contoterzisti iniziava a scarseggiare. E che ora il suo presidente, Graziano Grigolato, consiglia anche alle altre aziende del comparto: «Altrimenti il distretto della calzatura è destinato a sgretolarsi. L'unico modo per essere competitivi è offrire un prodotto unico e riconoscibile».
Una realtà che spicca, mentre molte del settore navigano a vista da anni (l'ultimo caso in ordine di tempo è quello di Tecnica), messe alla prova da anni di crisi e dalla concorrenza di prezzo legata alla manodopera a basso costo.
Grisport, colosso di Castelcucco fondato nel 1977 dai fratelli Grigolato, specializzata nella produzione di scarpe da trekking, circa 200 dipendenti nello stabilimento trevigiano e quasi tremila nella enorme struttura legata alla distribuzione, continua a crescere. Dopo aver chiuso il 2013 con un fatturato da 130 milioni, il 75 per cento rappresentato da export in crescita del 16%, si appresta a terminare il 2014 con una crescita di un ulteriore 10 per cento.
Risultati ottenuti grazie ad una capillare rete di vendita in tutta Europa, nei Paesi arabi e grazie a una performance particolarmente positiva in Giappone e Cina. L’azienda sta lavorando per valorizzare l’immagine del marchio in ogni nazione, mantenendo cuore e testa in Italia. Altro punto di forza: le collezioni rinnovate con frequenza semestrale che consentono di proporsi nel mercato con un prodotto sempre nuovo. Grisport conta al momento 8 negozi monomarca in Europa, uno dei quali a Milano nella centralissima via Dante, e altri 10 tra Est Europa e Cina.
Presente già praticamente in tutto il mondo, in progetto per l'anno prossimo è una maggiore penetrazione del mercato statunitense e canadese. Ma non è sempre stato così. Circa dieci anni fa, quando l'80 per cento del fatturato Grisport era rappresentato da marchi terzi (solo il 20 per cento dal proprio), l'azienda di Castelcucco è stata costretta a ribaltare il proprio business. Oggi l'80 per cento del fatturato prodotto è rappresentato dalle vendite di prodotti con il marchio Grisport. «Una strategia che ci ha consentito di fidelizzare il clienti e di risalire la china con i risultati che stiamo ottenendo», dice Grigolato, «oggi una battaglia sui costi di produzione è una battaglia persa. Ormai è difficile sopravvivere come contoterzisti, la via per le aziende del distretto è iniziare a produrre con un marchio loro, che sia riconoscibile, emblema del made in Italy». Oggi la produzione delle calzature Grisport sfrutta l’energia pulita del sole, grazie all’impianto fotovoltaico installato nel 2009 sulla sede di Castelcucco. All'epoca il più grande d'Italia, consente oggi all'azienda di essere quasi totalmente autosufficiente.
Serena Gasparoni
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