Il sindaco di Meduna taglia la Festa della birra e il paese insorge

MEDUNA DI LIVENZA. Il sindaco «taglia» la sagra per non scontentare i ristoratori locali: per la festa della birra bastano sei serate.
La convivenza delle sagre con ristoranti e pizzerie nel territorio è sempre più difficile e controverso. Per la prima volta un'amministrazione comunale mette dei limiti riducendo, anche se di una sola serata, il programma di una sagra paesana. La decisione si è abbattuta sulla festa della birra di Meduna di Livenza, in programma tra il prossimo settembre e i primi di ottobre, che chiedeva il permesso di aumentare a sette serate la durata della sagra che tradizionalmente si svolge su sei serate per tre fine settimana.
La pro loco non l'ha presa bene, ribadendo il fatto che dell'indotto delle sagre beneficiano anche i ristoratori locali. «Non credo di aver fatto molto per i ristoratori» commenta la sindaca Marica Fantuz, «in fondo si tratta solo di una serata, ma è comunque un segnale. Non voglio che questo argomento si trasformi in polemica: si tratta di contemperare le esigenze delle feste paesane da una parte e le attività di ristorazione dall'altra. Abbiamo la fortuna di avere tante associazioni di volontariato che si spendono per la comunità senza alcuno scopo di lucro, in primis la pro loco a cui sono riconoscente per tutto l'impegno profuso. Abbiamo anche diverse attività di ristorazione che vanno rispettate».
Osserva Fantuz: «I ristoratori non mi hanno chiesto di abolire le feste, ma di limitarle un po'. Non c'è infatti solo la pro loco ma anche le altre associazioni attive a Meduna che organizzano momenti di festa in cui si mangia. Da qui la decisione di mettere il limite delle sei serate, cercando di mettere d'accordo tutti. Per questo posso dire che il ripensamento chiesto dal presidente della pro loco non ci sarà».
Arnaldo Pitton, presidente della pro loco, ha infatti scritto nei giorni scorsi chiedendo alla sindaca di rivedere la sua decisione. «La settima serata alla festa della birra era stata chiesta non per un ulteriore incasso della sagra ma per dare uno spazio di esibizione ai nostri giovani», afferma Pitton, «Voglio sottolineare che non tutti gli eventi che si svolgono a Meduna sono organizzati dalla pro loco. Da vent'anni noi ne facciamo solo due: la festa del pesce a maggio e la festa della birra a ottobre. Con il ricavato delle sagre sosteniamo i costi per la nostra cucina, paghiamo le bollette e quello che rimane viene dato in beneficenza».
Ma cosa ne pensano i ristoratori locali? A Meduna vi sono un ristorante, la trattoria Al Giardino, due ristoranti-pizzerie, La Pausa e Doina (Infinity), e una pizzeria da asporto, Andy's Pizza. Alcuni non vogliono parlare, ma il dipendente di una delle pizzerie commenta: «Il problema è che ci sono le due sagre a Meduna della pro loco cui si aggiungono la sagra di San Giovanni a Motta e le feste varie. Insomma spesso abbiamo la concorrenza delle feste. Qualcosa di indotto portano, ma francamente è più quello che ci portano via. Le sagre oggi propongono menù da ristorante a prezzi competitivi perchè non sono attività come le nostre ma onlus. Il problema quindi c'è».
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