Il semaforo dimenticato dopo i lavori sul cavalcavia

È il semaforo più strano di tutta la città. È spuntato un mese fa, dopo un incidente stradale, e non è più stato rimosso. Risultato? Continua a obbligare le auto che percorrono la strada ad alternarsi in un senso unico che nessuno riesce a giustificare. Siamo in zia Zermanese, sul cavalcavia che scavalca la tangenziale. Lì sotto, il 26 ottobre scorso, un’autogru si schiantò contro i montanti e le travi del sottopassaggio creando caos e paura. La strada venne chiusa, poi arrivarono i tecnici di Veneto Strade e i cartelli di un cantiere che prima di iniziare impiegò la bellezza di venti giorni.
È in quell’occasione che il semaforo fece la sua comparsa installato per ridurre il carico su quel ponte. In altre parole: il semaforo cominciò a funzionare quando il cantiere ancora non esisteva. Inevitabili le reazioni anche perché sulle rampe del viadotto che collega San Lazzaro a Dosson e Casier si allungarono le code. E con esse il malcontento. Tanti gli automobilisti che si domandavano perché dovevano stare in coda, se nessuno lavorava. Quando la campata venne sottoposta ai lavori tutti tirarono un sospiro di sollievo: «È finita».
Ma non è stato così. I lavori, finiti ormai oltre una settimana fa, hanno portato via le pericolose strettoie in tangenziale, ma hanno dimenticato quelle attivate in cima alla campata dove i due semafori continuano il loro lavoro. Perché? Possibile un clamorosa dimenticanza? Oppure il cavalcavia non è ritenuto ancora tanto stabile? Sono due domande fondamentali, e se fosse vera la prima, bisognerebbe chiedere a Veneto Strada, se fosse vera la seconda allora ci sarebbe parecchio di cui discutere, anche in termini di tutela della salute pubblica visto che sotto la campata (dove non ci sono più segnali di attenzione o strettoie in azione) quotidianamente passano migliaia di auto.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso